Comunicato stampa del 28/12/2016.
Il gruppo di cittadini “GIU’ LE MANI DALLE SCUOLE DI RIMINI” chiede
all’amministrazione comunale riminese che fine abbia fatto l’esito della gara di appalto che ha
regalato milioni di euro della collettività ai privati e disgregato la scuola pubblica.
L’apertura delle offerte al ribasso è avvenuta oramai da più di trenta giorni e a oggi tutto
tace, nessuno ne parla, nessuno risponde alle decine di famiglie che presto dovranno decidere
in quali scuole d’infanzia iscrivere i propri figli.
Nessuno risponde a quelle famiglie che si chiedono a quale cooperativa saranno affidati i
propri figli, con quali criteri saranno selezionate le inseganti e quale esperienza avranno, quali
progetti pedagogici saranno applicati e soprattutto quali garanzie di continuità potranno
offrire aziende private con un turnover del personale ai massimi livelli.
Il progetto di disgregazione dello stato sociale è al primo punto di questi politici d’assalto, che
ti sorridono dagli organi di stampa, mentre sottraggono risorse e diritti al territorio locale,
convogliando consensi e interessi.
L’amministrazione non risponde, impassibile nonostante una manifestazione cittadina con più di
600 persone, la raccolta di 3.500 firme per la scuola pubblica, la convocazione dal prefetto,
un’assemblea generale dei sindacati, una conferenza a tema con pedagogisti, il supporto degli
operatori precarizzati delle cooperative riminesi e bolognesi, la costruttiva esperienza fornita da
Bologna Nidi, uno sciopero generale, comitati dei Nonni e dei Genitori, opposizioni contrarie, i
recenti scandali sull’affidamento degli appalti scolastici in altri comuni.
Pensate quali rischi corriamo, pensiamo quali interessi sono coinvolti.
Vogliamo chiudere con questa ennesimo grido d’ingiustizia promettendo all’amministrazione
che continueremo a spiegare ai cittadini quali futuro lavorativo state creando per i nostri figli,
li preparate per la vita con un deserto educativo e formativo, quando poi saranno pronti a
lavorare dopo anni di sacrifici il vostro modello economico offrirà un futuro precario a 900
euro al mese in qualche cooperativa da Voi scelta.
COMPLIMENTI, DEI VERI STATISTI.
Riportiamo integralmente la lettera aperta pubblicata sui social da un insegante il giorno
dello sciopero, nella speranza che certe parole scaldino il cuore di pietra di certa gente. Tra le
Sue parole vogliamo ricordare il precedente direttore didattico Antonio Cialabrini, persona
competente in ambito pedagogico che frenò per anni l’avidità e gli interessi della politica.
“Oggi in questo giorno speciale le mie colleghe con le confederazioni sindacali e le famiglie,
manifestano il disappunto in riferimento alla scelta del Comune di Rimini di privatizzare le scuole e
nidi d'infanzia.
Io non posso essere con loro fisicamente ma affermo il mio sostegno.
Credo che insieme alle colleghe anziane e giovani, abbiamo dato in anni lontani, recenti, in corso,
un'affermazione di qualità, di cultura alla città, determinando anche un'identità alle nostre
scuole attraverso i tanti progetti: Progetto Natura, Progetto Atelier, Progetto Qualità, Progetti
Didattici che vengono ogni anno rinnovati per coinvolgere e preparare i bambini in un contesto
ricco di emozioni, ricerca creativa, narrativa, didattica, culturale, etica.