sabato 17 dicembre 2016

Arrogance

“Ho lavorato una vita nel sindacato, posso fare la ministra anche senza laurea”. E’ questo il “virgolettato” che oggi, sabato, appare su Repubblica attribuendolo alla nuova controversa ministra dell’Istruzione. Come dire; so fare le iniezioni, quindi posso fare il ministro della Sanità. Oppure: ho il porto d’armi, quindi posso fare il ministro della Difesa. E così dopo il pastrocchio sulla laurea o diploma (?) di cui ci ha deliziato, invece di fare un doveroso passo indietro,è arrivata l’ultima chicca. Va bene il detto che oggi una laurea non vale più nulla, ma qui siamo proprio al paradosso. Dopo avere creduto di archiviare la vecchia politica ora questa è quella che si definisce nuova, ma che applica, in peggio, i vecchi riti. I personaggi che occupano le scene, credono di scrivere leggi innovative, ma in realtà ricoprono un ruolo che nulla attiene alla competenza, ma solo frutto della loro fedeltà a questo o quel personaggio che al momento è maggiorente in un partito. Poi la presunzione tuttologica, fa il resto. E ciò ad ogni livello centrale e locale, fino alle partecipate e via dicendo, con molti esempi anche a casa nostra. C’è ancora chi si domanda come mai il nostro paese sia finito in queste condizioni? Sicuramente qualcuno darà la colpa all’Euro o … alla Germania; tanto per (non) cambiare. 
S. De Vita