giovedì 22 dicembre 2016

Lo sciame bancario

Sotto casa. Ma poi com'è finita la storia di Monte dei Paschi di Siena? Ve la dico io: alla fine la nazionalizziamo, significa che la compriamo tutti insieme, nella nostra veste più apprezzata, quella di contribuenti. Ormai le sue azioni valgono quanto una confezione maxi di carta igienica, in offerta al LIDL, scontata del 90%... e già usata. Forse Poletti non ne sarà persuaso, ma i migliori manager "che sono rimasti qua", dal 2012 al 2015 hanno raccolto per MPS ben 12 miliardi di denaro fresco, schei tutti finiti a copertura delle perdite registrate dal 2011 al 2014. In verità, le perdite sono state di 14 miliardi di euro. Probabilmente, parte di esse sono da imputarsi a meritatissime liquidazioni di top manager, eccezion fatta per il presunto suicida David Rossi, forse troppo vicino alla genealogia umana piuttosto che quella di un coccodrillo. L'Italia è nel bel mezzo di uno sciame sismico-bancario ed il frutto spinoso di MPS, sta velocemente ruzzolando verso di noi: al numero 15 di Piazza Ferrari. Qualche giorno fa, passeggiando sul finire di Viale Regina Elena, sempre più simile alle ambientazioni del Romanzo "Factotum" di Charles Bukowski, ho notato le vetrate incartate della storica filiale Unicredit di Bellariva. Fa già bella mostra di sé, il cartello di una nota agenzia immobiliare. Non penso sia per controbilanciare la ben più nota riapertura della nobiliare sede di Piazza Tre Martiri. Al contrario, sono convinto sia complice una prossima abbondanza di filiali Carim. Guardo dalla finestra, ma proprio non riesco a vederla con l'ironia di Marcovaldo. Del personaggio di Calvino, mi pervade soltanto l'abbagliante sconfitta. Quella di una città.
 Montalbano