sabato 21 ottobre 2017

CS Una Mano per Santarcangelo

E’ ormai sicuro, la farmacia a Canonica non aprirà. I vincitori del concorso hanno rinunciato, troppo poco appetibile dal punto di vista economico, considerando anche l'investimento necessario e la necessità di trasferirsi da fuori. La nuova Farmacia era stata prevista a seguito del concorso Monti, l'ex sindaco Morri l'aveva annunciata come una conquista per la frazione. Invece nulla di fatto, e dove si diceva dovesse aprire la nuova farmacia sono già cominciati i lavori per l'apertura di un minimarket, servizio sicuramente altrettanto necessario. Nessun aiuto da parte dell’Amministrazione, che pure ritiene la farmacia in una frazione rappresenti un "servizio di interesse generale". Dipende dalla frazione, a quanto pare. A San Martino dei Mulini, dove esiste un'attività già avviata da anni, il Comune fece, a suo tempo, un investimento che ritiene ancora oggi imprescindibile, acquisendo un'attività in cui un privato è socio di minoranza e gestisce l'attività liberamente. Un'attività che non produce utili; che ha un valore di mercato elevato, come sa chi conosce le transazioni di attività simili che ci sono state in questi anni (si prenda ad esempio il recente acquisto della farmacia di Poggio Berni); ma che l'Amministrazione non vuole cedere, ribadendo, in ogni occasione in cui l'argomento è stato toccato in Consiglio Comunale, che si tratta di una partecipazione che svolge un servizio di interesse generale. Di nuovo, nell’ultimo Consiglio, in cui, nel documento di ricognizione delle partecipazioni, è stata ribadita la volontà di mantenere l'investimento, non inserendo la partecipazione fra quelle da cedere. Di più, come contropartita degli interventi immobiliari nella frazione, è stata di fatto ottenuta una nuova sede, in un complesso che ospiterà anche degli ambulatori medici, con prevedibile aumento dell'attività e dei fatturati (e speriamo anche degli utili). Perché queste disparità di trattamento? In più occasioni abbiamo espresso la nostra opinione: se inizialmente la necessità di preservare la presenza della Farmacia nella frazione di San Martino/Sant'Ermete poteva giustificare l'interessamento pubblico, ora, dopo anni, questo non ha più ragion d'essere. Siamo in una frazione molto popolosa, un sano spirito imprenditoriale dovrebbe essere sufficiente, anzi forse porterebbe anche servizi in più, se gestita da soggetti la volontà di investire per far crescere la propria attività, beneficiando degli utili aggiuntivi, come tutte le altre farmacie, del resto. Secondo noi l'Amministrazione dovrebbe indire un bando e cedere la miglio offerente, incamerando probabilmente cifre importanti, da destinare ad investimenti (solo per fare un esempio, abbiamo sempre una scuola elementare inadeguata). Ma se noi siamo fuori strada, ed è invece giusto che l'Amministrazione intervenga in prima persona per garantire la presenza di una Farmacia anche nelle frazioni, perché non l'ha fatto a Canonica? Crediamo sia il momento che l'Amministrazione dia risposte chiare, e se davvero ha un disegno di sostegno delle attività nelle frazioni lo espliciti: quali sono le attività degne di sostegno? in quali contesti? A quali condizioni? Con quali mezzi? E’ ormai sicuro, la farmacia a Canonica non aprirà. I vincitori del concorso hanno rinunciato, troppo poco appetibile dal punto di vista economico, considerando anche l'investimento necessario e la necessità di trasferirsi da fuori. La nuova Farmacia era stata prevista a seguito del concorso Monti, l'ex sindaco Morri l'aveva annunciata come una conquista per la frazione. Invece nulla di fatto, e dove si diceva dovesse aprire la nuova farmacia sono già cominciati i lavori per l'apertura di un minimarket, servizio sicuramente altrettanto necessario. Nessun aiuto da parte dell’Amministrazione, che pure ritiene la farmacia in una frazione rappresenti un "servizio di interesse generale". Dipende dalla frazione, a quanto pare. A San Martino dei Mulini, dove esiste un'attività già avviata da anni, il Comune fece, a suo tempo, un investimento che ritiene ancora oggi imprescindibile, acquisendo un'attività in cui un privato è socio di minoranza e gestisce l'attività liberamente. Un'attività che non produce utili; che ha un valore di mercato elevato, come sa chi conosce le transazioni di attività simili che ci sono state in questi anni (si prenda ad esempio il recente acquisto della farmacia di Poggio Berni); ma che l'Amministrazione non vuole cedere, ribadendo, in ogni occasione in cui l'argomento è stato toccato in Consiglio Comunale, che si tratta di una partecipazione che svolge un servizio di interesse generale. Di nuovo, nell’ultimo Consiglio, in cui, nel documento di ricognizione delle partecipazioni, è stata ribadita la volontà di mantenere l'investimento, non inserendo la partecipazione fra quelle da cedere. Di più, come contropartita degli interventi immobiliari nella frazione, è stata di fatto ottenuta una nuova sede, in un complesso che ospiterà anche degli ambulatori medici, con prevedibile aumento dell'attività e dei fatturati (e speriamo anche degli utili). Perché queste disparità di trattamento? In più occasioni abbiamo espresso la nostra opinione: se inizialmente la necessità di preservare la presenza della Farmacia nella frazione di San Martino/Sant'Ermete poteva giustificare l'interessamento pubblico, ora, dopo anni, questo non ha più ragion d'essere. Siamo in una frazione molto popolosa, un sano spirito imprenditoriale dovrebbe essere sufficiente, anzi forse porterebbe anche servizi in più, se gestita da soggetti la volontà di investire per far crescere la propria attività, beneficiando degli utili aggiuntivi, come tutte le altre farmacie, del resto. Secondo noi l'Amministrazione dovrebbe indire un bando e cedere la miglio offerente, incamerando probabilmente cifre importanti, da destinare ad investimenti (solo per fare un esempio, abbiamo sempre una scuola elementare inadeguata). Ma se noi siamo fuori strada, ed è invece giusto che l'Amministrazione intervenga in prima persona per garantire la presenza di una Farmacia anche nelle frazioni, perché non l'ha fatto a Canonica? Crediamo sia il momento che l'Amministrazione dia risposte chiare, e se davvero ha un disegno di sostegno delle attività nelle frazioni lo espliciti: quali sono le attività degne di sostegno? in quali contesti? A quali condizioni? Con quali mezzi? 
 Lista civica Una Mano per Santarcangelo