lunedì 23 ottobre 2017

Velostazione

Un anno fa ci fu la trovata geniale: l'ex immobile Globo in stazione ffss Rimini passava in gestione al Comune dalle ferrovie e sarebbe diventato una "Velostazione", col fine di mandare in 10 anni metà riminesi non in auto ma con altri mezzi, idea ridicola, ma sarebbe stato un incentivo a questo obiettivo. E' venuto addirittura da Bologna l'assessore perché la Regione ha co-finanziato il recupero dell'immobile che effettivamente era fatiscente ora è meglio ma a distanza di un anno sebbene i lavori siano terminati, molto in ritardo, non è in funzione. Troppo idee sulla carta, poca concretezza, tanto rumore per nulla o poco comunque, tante parole a vuoto, vocaboli o espressioni inglesi per una cosa semplice semplice e molto prosaica come deposito bici... come dice il poeta: " dibattito in diretta... spot... talk-show... magazine... trend...gadget, workshop...coprendo ad urla il vuoto ed il timore". Come già scrissi piuttosto che fare un semplice deposito bici dove c'è un omino come in passato che seduto su uno sgabello con un mozzicone di matita in mano dietro pagamento ti teneva la bici, altrimenti te la fregano, si sono inventati di tutto come se avessero progettato... una base lunare piuttosto "complicare la semplicità" che allestire un deposito bici. Hanno stipulato una convenzione (ma da non crederci) con il Liceo Serpieri, una Radio, una mostra, hanno "aperto le porte" un mese e mezzo fa nella settimana sulla Mobilità ma da allora non se ne è saputo più nulla e in questi mesi di abbandono la Velostazione è stata, per me anche giustamente, colonizzata da quelli tra i clochard che si spulciano in zona stazione che sono schifati anche dalla Papa Giovanni che li lascia lì all'addiaccio scegliendone ogni sera 7-8 su 50-60 perché pur essendo pagata dal Comune ed essendo stata fondata da un tizio in via di santificazione ed essendo una multinazionale non riesce a provvedere a questi disperati che questa sera dormivano sui bordi della Velostazione dopo essersi ivi imbriacati per dimenticare la loro grama esistenza. "Intermodalità": insistono, ma non funziona. Parto da Bologna, arrivo a Rimini in treno, esco dalla stazione con la bici in spalla e trotterello fino alla velostazione ove la lascio, poi prendo un bus, poi un taxi, poi riprendo la bici torno a Bologna e rientro in bici a casa: questa è fantascienza, e continuano a proporre queste smart city come le chiamano che è difficile non definire "visionarie" se non "deliranti". Comunque sia: dopo un anno non c'è un cazzo di niente solo soldi spesi per un immobile chiuso, che comincia a essere sporco, abbandonato. Oggi gli homeless ci dormono sui bordi, in bilico, tempo un altro mesetto iniziano a usarlo come latrina, spiace dirlo ma questa assessore Frisoni sarà pure una bocconiana ma è molto scarsa.
 Dr. F. Pesce