lunedì 16 ottobre 2017

L'Alternativa

L'alternativa nonviolenza alla gestione della questione prostituzione. Si continua con stato di polizia e persecuzione, oggi con la benedizione anche del Vescovo Lambiasi. Metodo che ha visto la sua incapacità di gestite il fenomeno prostituzione se non aggravandolo nella marginalità e sfruttamento. Amministrazioni e Sindaci che si fanno onore di avere approvato delibere palesemente illegali in violazione della costituzione e del diritto. Istituzioni della sicurezza e della giustizia mobilitati nelle persecuzione e nella violenza contro cittadini poi assolti in quanto oggetto di norme illegali. Qualche anno fa proprio questo è successo quando Sadegholvaad, allora come ora assessore. Oltre 80 persone rastrellate dalle strade dalle forze dell'ordine, giudicate dalla magistratura e soggette al foglio di via. Tanta mobilitazione della giustizia, risorse umane e economiche per attuare una delibera incostituzionale, repressiva e manifestamente illegale. Oggi poi si vuole trasformare il peccato in reato, principio degno dei peggiori regimi teocratici, con Sindaci genuflessi e accondiscendenti. Gli amministratori sono disponibili a comportamenti macisti e a violare i diritti dei loro cittadini mobilitando le forze dell'ordine e la giustizia in modo violento e repressivo. Sapendo bene che piegano le istituzioni alla violazione delle proprie regole. Amministratori che rimarranno impuniti nonostante il male che causano alle vittime che causano. Questo comportamento è frutto di frustrazione (e incapacità) e vuole denunciare l'impotenza ad affrontare il fenomeno. Se ci fosse un progetto di azione oltre al becero populismo si potrebbero interpretare queste azioni come atti di "disobbedienza" violenta che però nei fatti preludere ad uno stato di polizia e di repressione nei confronti dei soggetti più emarginati e con stigmate sociali. Se proprio si vuole denunciare la mancanza di strumenti efficaci di intervento e si ritiene pertanto di violare le leggi che ci governano sarebbe opportuno usare metodi "nonviolenti", sicuramente molto più efficaci nella denuncia politica e amministrativa oltre che innovativi (da noi) nella gestione del problema, che però determino una assunzione di responsabilità amministrativa oggi sconosciuta. L'invito è quello di valutare l'applicazione amministrativa di regolamenti presenti in molti paesi e città del Nord Europa che con la legalizzazione sono stati in grado di gestire il fenomeno tutelando le prostitute e i clienti nei diritti fondamentali quali la salute e le coperture previdenziali, nell'ambito del rispetto delle leggi e dei diritti umani europi. Regolamenti da noi illegali al pari delle repressione poliziesca ma molto differenti in quanto azioni "nonviolente" che non creano vittime e capri espiatori, mentre permettono un assunzione politica e responsabile delle propri azioni amministrative e di governo. E' di quest'anno l'invito del Papa ad agire in modo nonviolento (tutto attaccato senza trattino, differenza che da noi a Rimini non si è colta) e l'arresto del peccatore è tutt'altra cosa. 
 Ivan Innocenti, Associazione Radicale Piero Capone.