venerdì 20 ottobre 2017

Il Pd e le Banche

Tutti (quasi) i giornali hanno titolato l'incredibile vicenda del Pd. Renzi chiede la testa di Visco, reo di non avere controllato cosa succedeva in..Etruria. Mentre è stato particolarmente attento al Mps. Non c'è dubbio che abbia per una volta ragione, tanto è vero che i primi a chiedere le dimissioni dell'uomo (una volta) dalemiano, sono stati i grillini che di solito le chiedono di tutti ma (loro) non le danno mai. Una sorta di eutanasica situazione per un partito non più in confusione ma allo sbando postbellico. La grande maggioranza dei parlamentari sono frutto dell'epoca renziana,  la caduta del segretario significa anche la sparizione dagli scranni. Pensate ad Arlotti, detto amichevolmente dai bagnini A Te Faz una Legge Dermaniale, la sua riconferma è impensabile, gli rimane la bicicletta con la sella. Ha maturato tante di quelle pensioni e vitalizi che potrà passare il tempo (piacevolmente) a studiare gli estratti conto. Situazione disperata anche a Rimini. Il Sindaco sceglierà giustamente la strada parlamentare, nel caso il processo più rinviato dovesse (prima o poi) avere un epilogo. Prima della sentenza definitiva (assolutoria) avrà maturato già due legislature. Tanto non si ricorda più nessuno cosa è successo nel nostro scalo. Napolitano dopo l'incontro con il Papa si è trasformato. Sul Rosatellum e sulla mozione di Renzi ha sparato le ultime cartucce polemiche, qualcuno gli ha intimato di espiare (almeno) il passato. Il segretario del Pd come dicevano una volta sembra "un cane in chiesa". L'ultima mossa è la ripicca bancaria per le vicende che lo hanno visto protagonista con la "fedele" (?) Boschi. Una resa dei conti..correnti tutta all'interno del Pd.