martedì 3 ottobre 2017

Non è Caravaggio

No, negativo: NON è un Caravaggio, "assomiglia a un Caravaggio", è "tipo Caravaggio", è "alla Caravaggio" ossia ricorda i dipinti di Caravaggio per l'uso della luce etc. ma NON è un Caravaggio: e io mi accorsi subito della fake e infatti dissi "se quello è un Caravaggio mi taglio i..." .Certo, di scuola caravaggesca, o caravaggiana non so come si dica, ma non del Merisi. E naturalmente sto parlando di uno dei diversi dipinti "scoperti" dal nostro assessore tuttofare "alle arti" Massimo Pulini e precisamente al "Ritratto virile" conservato presso la Pinacoteca Crociani del Museo Civico di Montepulciano che frettolosamente l'ottimo, per molti versi Pulini, 5-6 anni fa attribuì al Merisi e che ora il fatto che a Milano si organizzi un'importante Mostra su Caravaggio con tanti dipinti e che non ci sia il "Caravaggio riscoperto" di Pulini dimostra ai miei occhi che l'attribuzione di Pulini, diciamo così, "non è passata". E a proposito di attribuzioni frettolose mi piace ricordare come nota di colore, apro e chiudo subito parentesi, la figura che fece il mondo della critica d'arte e che solo i lettori più âgées ricorderanno tanti anni fa con i falsi Modigliani di Livorno realizzati da alcuni studenti con un trapano da fai da te, per dire come anche e soprattutto in quell'ambiente alberghi quella che oggi si direbbe "fake". Ovvio, chi abbia un dipinto tipo "ma sai che a me quel quadro ricorda tanto tanto Caravaggio, ma fosse cheeee...", pubblici o privati, non cerca che un esperto di Caravaggio qual è Pulini che dica loro "sì, è di Caravaggio... mi venisse uno sbocco di sangue se mi sbaglio", ma purtroppo così non è e come dissi al tempo trattasi di dipinto di scuola caraveggesca ma non fu la mano del Merisi a dipingerlo, discorso chiuso e spero non si parli più di 'sta storia, 'azzo! Richiamata solo per introdurre il tema, tema che è: Pulini non fa l'assessore alla Cultura ed è stato messo ivi proprio perché il Sindaco così tiene il controllo diretto delle attività culturali che egli esercita tramite i Dirigenti che rispondono oggi direttamente a lui. Quindi prendi un nome di un certo peso a livello locale come Pulini per dissimulare il fatto che la Cultura la controlli te. Di più: sembra un titolo di Calvino ma Pulini nella II giunta Gnassi diviene un "assessore dimezzato" in quanto è stato declassato da assessore alla cultura ad assessore alle arti, quindi a Rimini non succede "prima" come si dice ma succede "solo" come altri ha osservato non esistendo altrove un assessorato alle arti. Arti che evidentemente non sono esaustive della cultura e Pulini è un insegnante di pittura, un discreto pittore quotato 500, 1000, 2000 euro, un esperto di pittura del Seicento, ma non è una figura adatta al ruolo di assessore alla cultura per quanto sia sovradimensionato in relazione alle sue notevolissime competenze artistiche. Pertanto noi ci ritroviamo da 6,5 anni senza un Assessorato alla Cultura per la volontà del Sindaco di dominare anche lì. E per ragioni simili ci troviamo altro nodo spinoso con una biblioteca senza direttore gestita dai dirigenti che rispondono al sindaco. Tra l'altro Massimo Pulini non avrebbe affatto bisogno di venire a fare l'assessore qua in quanto molto impegnato sul fronte delle arti grafiche che sono poi suo interesse esclusivo e che come detto sopra non esauriscono la cultura, perché come già ricordato la Storia esempio è genericamente "cultura" ma non è evidentemente Arte. Poi Pulini (che ha l'unica colpa per me non sanabile di aver fatto realizzare da un suo amico del cesenate quell'orribile trespolo pagato 20-30.000 euro mi pare che trovasi in via Dario Campana), Pulini è spesso assente in quanto impegnatissimo e la sola cosa che è in grado di realizzare bene per forza di cose deve attenere le Arti Figurative, perché quello è il suo campo. Quindi una persona perbene, gradevole, di talento ma nel posto sbagliato: pertanto non capisco cosa aspetti a dimettersi così che la città possa avere un Assessorato alla Cultura come anche il più minuscolo Comune ha, smarcandosi da un ruolo che non è il suo essendo poi già apprezzato e impegnatissimo in altri campi; (in foto: una delle due "Cena di Emmaus", quella della N.Gallery, dipinte da Caravaggio, episodio biblico su cui tanti pittori si sono cimentati). 
Luca Fintope'