martedì 8 gennaio 2019

Befana Camilla

Dopo Babbo Natale, ecco arrivare la Befana, quell’adorabile vecchietta che, nonostante gli anni, ancora si prodiga per portare dolci ai buoni e carbone ai cattivi e non dimentica proprio nessuno. Ecco che cosa ha portato alla classe dirigente nostrana. GNASSI = 1 quintale di carbone. Egli non ha capito che è cambiato il mondo intorno a lui. Non ha più i compiacenti rappresentanti di un Governo amico, che faceva finta di bere le sue farneticanti e roboanti dichiarazioni. In pubblico lo hanno adulato ed accompagnato in bicicletta sul suo amato ponte, hanno mangiato insieme la solita piada con i sardoni, ma poi lo hanno stoppato nelle sue ambizioni di visibilità politica limitandolo ad avere potere, un enorme, incontrastato potere, in quel “puntino sull’Adriatico” che si chiama Rimining. ASSOCIAZIONE ALBERGATORI = 1/2 quintale di carbone. La riccioluta presidentessa, seppur uscita strapazzata dalle ultime elezioni dell’AIA, è rimasta propensa ad assecondare le indicazioni dei potenti di turno piuttosto che gli interessi dei suoi associati. Il perdurare dello scalcinato e subdolo “ermetismo” dei vertici degli albergatori nei confronti dell’attuale maggioranza di pseudo-sinistra, appiattito sulle posizioni dei fantascientifici progetti del Sindaco, rischia di far sprofondare la categoria in una crisi irreversibile e senza fine. Il cosiddetto “Parco del mare” diventerà un “pacco” da buttare a mare non appena sulla scena locale dovessero irrompere nuove alleanze politiche. AI PARTITI E AI MOVIMENTI DI OPPOSIZIONE = 1/2 quintale di carbone. Essi rappresentano la cosiddetta “opposizione irresponsabile”, incapace di capire che è arrivato il momento di sferrare un attacco (politico) alla pseudo-sinistra di Rimining, di fatto non più maggioranza tra la gente. Si limitano alle solite, inaccettabili manfrine che solo apparentemente contrastano l’arroganza dell’inquilino del palazzo del Podestà (Gnassi) e dei suoi impalpabili assessori-gregari. AGLI INDUSTRIALI DI RIMINI = 1/2 quintale di carbone. I pochi rimasti, non travolti dai concordati e dai fallimenti, pur di sopravvivere, hanno taciuto sulle politiche sconsiderate di un’amministrazione comunale, che per un maniacale desiderio di visibilità ha portato in discarica centinaia di attività in edilizia e migliaia di posti di lavoro, e hanno barattato il sostegno degli interessi dell’associazione con qualche misero appalto per realizzare eccentriche rotonde, rossastre pavimentazioni e rifacimenti monumentali di dubbio gusto. La piazza Malatesta, le opere nell’area dell’amato ponte di Tiberio, la ciclabile a due livelli a ridosso della spiaggia ed altro ancora, dimostrano un fare senza cultura, una vision di “ignorantezza”. ALLA CURIA RIMINESE = 1 quintale di carbone. Essa è facile a dotti sermoni infarciti di riferimenti evangelici, di marce per la pace nel mondo, di critiche a chi intende togliere privilegi, benefici e finanziamenti ad un sistema di volontariato non sempre benemerito. Essa si è dimostrata carente nell’individuare rappresentanti di spessore e di provata Fede, degni interpreti della dottrina sociale della Chiesa, e si è accontentata di figure senza alcuna rilevanza e caratura politica, capaci solo di essere “sudditi” nei confronti della pseudo-sinistra che ci governa. Potrei continuare con altre associazioni, di categoria, sindacali o legate al mondo delle cooperative o con le minuscole rappresentanze di quella che un tempo era considerata la troika del sistema Rimining, cioè Camera di Commercio, Fondazione Carim e CNA (poveretti, che fine hanno fatto fra tutti!) Mi fermo qui, perché di carbone ne servirebbe troppo ed io sono vecchia e malandata.
 Don Camillo