venerdì 25 gennaio 2019

Desesperado

Il blog curiale e seminarile (in affitto) ha pubblicato interamente con le virgole e i punti esclamativi, l'ultima (?) intemerata di un sindaco "desesperado". Un duro sfogo, quello del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che ha come destinatari il prefetto Alessandra Camporota e il questore Maurizio Improta, ‘colpevoli’, a suo dire, di non averlo informato della visita congiunta (avvenuta ieri pomeriggio) dei rappresentanti di Governo agli uffici di via Bornaccini, individuati già da tempo come prossima sede della questura. “I sindaci, ha tuonato Gnassi, convocati in mattinata sul tema del Patto e dei corretti rapporti istituzionali, non sono stati informati né dal signor Prefetto né dal signor Questore né da alcuno, che nel pomeriggio era in programma una visita congiunta di rappresentanti di Governo, insieme a un codazzo di esponenti locali di un partito, sullo stesso argomento. Definire questa cosa di una gravità estrema è un eufemismo”. L’attacco del primo cittadino è proseguito con parole, se possibile, ancora più dure. Ci fermiamo qui. Un piccolo e solidale commento. Le 50 parrocchie piddine, definite volgarmente circoli deserti, hanno incoronato lo sconosciuto Zingaretti, spacciato come fratello di un attore "pelato" come lui. Lo era anche il Banana poi si è truccato. Non conosco i consiglieri del Sindaco. Forse Funelli che ha finalmente preso la laurea in ..pazienza. Quello del cuore sembra sparito. Arrivare ad un attacco frontale contro i due maggiori rappresentanti del governo e..Salvini, mi sembra davvero atto desesperado. Non vorrei che quella sentenza seppellita dal tempo arrivasse e costringesse il padrone di Garampi, inteso come Palazzo a rifugiarsi nel Borgo Fortunato. Prima delle sua eventuale sparizione politica volevo consigliarli di alzare il Ponte della Resistenza e fare arrivare le navi da crociera, senza falsi profughi, fino al Ponte una volta chiamato Tiberio. Vi immaginate la movida stile Venezia? Sarebbe il coronamento marino di un fantastico maquillage per il suo futuro. Poi può anche andare. Morollino rimarrà con le siringhe dei vaccini in mano. 
massimo lugaresi