mercoledì 30 gennaio 2019

Negozi..Chiusi

Voglio parlare del sistema commerciale riminese. Dovrei partire dalla fine, con i cartelli penzolanti nei negozi chiusi. Prendo lo spunto invece da una trasmissione locale popolata da un comitato di negozianti che pensavano di fronteggiare la crisi con una piattaforma su internet. Dopo l'esposizione della strategia informatica, il discorso si è allargato all'ambiente di riferimento, guarda caso somigliante al Centro Storico Fellini ed i borghi circostanti. Le lodi all'Amministrazione erano perfino irritanti nella sfacciata piaggeria. Quando finalmente viene concessa la parola al pubblico, più o meno coinvolto in questa operazione, tutto si è fatto elettoralmente più chiaro. La piattaforma era vissuta come una flebile speranza. Una giovane signora, perfetta interprete del ruolo di titolare (ancora) di un negozio di ottica, ha tirato fuori la temuta domanda: perchè in un centro storico così gnassiano sono decine e decine quelli che abbassano definitivamente la serranda? Mandate una lettera al Carlino vi risponderà a tono. Il monopolio della grande distribuzione, mille posti auto cancellati, sono risposte condivisibili, non sufficienti a spiegare il dissolvimento commerciale. La colpa è del Fattore K. La città non vive, sopravvive. Nessuno sembra interessato, bevono le cretinate giornalistiche: i pieni, i milioni, capitale anche delle bugie. Rimanendo nel commercio, la classica passeggiata a Marina è desolante. Piena di suk mentre gli storici negozi hanno chiuso. Rimane qualche pizzeria al taglio. Su questo versante, iper e parcheggi, hanno avuto un peso esorbitante. Il valore aggiunto, mai quantificato del nostro turismo, è stato il cammello che ci ha prestato le infinite gobbe di evasione ed elusione, nei momenti di declino. Le abbiamo consumate. Sarebbe stato interessante conoscere a quanto ammontava il Pil locale in quegli anni. Avremmo anche una succursale bolognese universitaria. Concede un contributo notevole alla movida notturna emigrata nel Borgo Fortunato. Università notturna. Il contributo che ha dato al territorio è irrilevante. Corpo estraneo che non si è mai voluto aggregare. La colpa è di Salvini. Impossibile senza dati e raffronti confrontare l'attuale miseria con gli anni d'oro. Sono diminuite le presenze pur essendo (quasi) tutte registrate ed è crollata la capacità di spesa del turista. Le colpe personali e politiche dell'amministrazione e del partito egemone sono enormi. Occorre un processo in piazza, una tornata elettorale. Il popolo sovrano giudicherà senza appello. Gnassi è stato il comandante con una pattuglia di civivo come contorno. Furbizie e colpi di teatro. Non hanno realizzato un'opera definibile strutturale. Il gioco si è svolto su un campo amico, sfacciatamente prone ai voleri e desideri. Sono riusciti a distruggere quello che hanno gestito. Non m'interessa l'esito della sentenza più rimandata della storia. Fatti loro. Aspetto quella che i cittadini scriveranno sulla scheda. Sono sicuro che giustizia..politica sarà fatta.
massimo luigaresi