Pensiamo spesso che le catastrofi accadano solo agli altri e che non ci possano toccare da vicino
limitandoci a “sperare”, probabilmente a causa di una eccessiva superficialità a cui, purtroppo, siamo
sempre più abituati, fino a quando non riguardano noi stessi.
Il nostro Comune è classificato "zona di pericolosità sismica medio-alta" dove possono verificarsi
forti terremoti (Zona sismica 2), secondo l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.
3274/2003 attuata dalle Regioni con la D.G.R. n.1435 del 21/07/2003, successivamente aggiornata
con la n. 1164 del 23/07/2018.
Quanto sopra dovrebbe far riflettere, anche perchè gli eventi drammatici del passato, poi lasciano
l'amaro in bocca.
Mi spiego meglio, ho due figli di 3 e 6 anni che frequentano rispettivamente la scuola materna e la
scuola primaria dell'ICS del Comune di San Giovanni in Marignano e, a seguito delle sempre più
frequenti scosse sismiche ho presentato alla dirigente, responsabile della sicurezza dei bambini, una
richiesta scritta per essere informata prima di tutto, su quale fosse il livello di sicurezza di queste
due strutture scolastiche ed eventualmente per avere la possibilità di avviare un tavolo di
discussione con i genitori e capire insieme quali misure venissero adottate in caso di terremoto.
Richiesta completamente ignorata.
Successivamente, tramite un accesso agli atti, mi sono rivolta al Comune chiedendo di poter
visionare la documentazione di idoneità sismica, conforme alle più recenti norme tecniche,
approvate con D.M. Del 14/01/2008 e D.M. 17/01/2018, relativa alle due sedi scolastiche in
questione.
Qui, ricevo risposta a mezzo raccomandata, in cui sostanzialmente spiegano che uno dei due plessi
di costruzione negli anni 60, dopo una indagine di vulnerabilità sismica, risulta staticamente idoneo
e che l'edificio è in regola secondo le norme sismiche vigenti all'epoca.
Ora, viene da chiedersi se, chi ha risposto alla richiesta di accesso agli atti, abbia ben chiara la
differenza tra idoneità statica ed idoneità sismica; viene da chiedersi, nel caso tale differenza si
conosca, perché si sia creata confusione tra i due concetti succitati e viene da chiedersi perché il
Comune, alla richiesta di visionare la documentazione, risponda con raccomandata eludendo di fatto
la domanda.
Un accesso agli atti è una richiesta legittima da parte del cittadino e non rispondere in modo idoneo
è un atto di non trasparenza da parte dell'amministrazione.
Mi aspetto dunque, di poter prendere visione quanto prima delle indagini di vulnerabilità sismica
che il Comune dice di aver eseguito senza cincischiare ulteriormente ed eventualmente che si possa
aprire un dialogo tra amministrazione e famiglie, in assoluta serenità.
Grazie.
Valentina Brugnettini
Grazie.
Valentina Brugnettini