martedì 17 giugno 2014

Agenzia del...Trc

Da Agenzia Tram a ..Mobilità, sempre in nome di Fabi. Già questo cambio di intestazione societaria non fu accidentale. Il mio convincimento era che dovevamo avere un settore pubblico dedicato alla mobilità. Impostazione avversata dai due colonnelli (di Ravaioli) Melucci ed Arlotti, ai quali una organizzazione comunale ed autonoma, avrebbe limitato la fabbrica delle varianti e dei lavori stradali improvvisati. Per indebolire un ufficio già asfittico, ma che dava fastidio, accolsero la proposta di Fabi, allora presidente dell'agenzia tram, poi  trasformata in agenzia della mobilità. Non dovette nemmeno spostare la poltrona. Che la Tram non avrebbe mai svolto il nuovo ruolo lo dimostra il fatto che a dieci anni di distanza nulla è stato fatto. Fabi sapeva benissimo, che non gli sarebbe mai passato questo compito, ma a lui, oltre l'incarico confortato dallo stesso stipendio di Ravaioli, interessava l'altisonante titolo per giustificare i costi di gestione enormi anche allora ed ingiustificabili oggi. Un organismo che in base alla legge regionale doveva svolgere semplici funzioni di controllo con un dirigente magari nipote e con tre impiegati, massimo quattro, per evitare stress da lavoro. La struttura attuale come l'originaria è composta da più di quaranta dipendenti, una pletora di presidenti, consiglieri, dirigenti, consulenti, con in testa il Messi degli incarichi: Ing. Dalprato. Per non essere accusato di fantasiose ricostruzioni credo sia ancora rintracciabile (compito da Rob Barbiani) il documento di riorganizzazione che cercai di fare approvare. Niente da fare. Ma l'aspetto più urgente è chiarire la situazione contabile dell'Agenzia. Sarebbe un compito interessante per la Presidente della Commissione di Controllo Comunale. Lo dobbiamo chiedere alla Sonia? (scherzo). La situazione finanziaria dell'Agenzia è sempre stata precaria. Si manteneva in piedi attraverso l'inspiegabile introito dei parcheggi comunali. Oltre due milioni di lire per il baraccone di Fabi. Esiste poi un vecchio contenzioso dettato dai costi di progettazione del Trc. Quasi cinque milioni che l'Agenzia richiede ai comuni, quindi anche Riccione e Coriano, in quota parte. La richiesta, letta sul Corriere del Pd, avanzata dall'Agenzia di riscuotere vecchi e nuovi debiti/crediti impone una necessaria verifica della situazione. Andando a cicco e spanna, l'unità di misura riminese, si può ipotizzare che la situazione dell'Agenzia del Trc non abbia nulla da invidiare alle altre "scoppiate" a Rimini. Il comune detiene circa l'85% del capitale azionario, ma per la restante parte sarebbe meglio che l'attenta Tosi andasse a verificare. Io sono rimasto ad un debito di circa 5 milioni, segnalato anni addietro inutilmente, come tante altre "curiosità" da questo blog. Da questo non si scappa: è debito da risanare oppure un buco... di bilancio. Dimmi la verità. Mi sembra una situazione molto simile ad Aeradria, quando venni minacciato di querela per diffamazione (?) perchè in presenza (12 anni fa) di un debito di qualche milione ebbi l'ardire d'affermare che con quell'andazzo si atterrava con i libri in tribunale. L'Agenzia è il soggetto debole nell'intricata vicenda del Trc. Nata come mero controllore è diventata soggetto appaltante senza alcuna prerogativa. Il consiglio comunale non può esimersi dal sollecitare i chiarimenti indispensabili. Il Sindaco si può vestire come meglio crede è indubbiamente un figo da Duomo