lunedì 23 giugno 2014

Requisitoria

La Regione di Herrani ha decretato che non può finanziare l'opera buffa ciclabile, perchè non risponde ai requisiti normativi previsti, il resto viene dopo. Lo ripeto, la parte soppalcalta va chiusa subito. Mi rivolgo in primo luogo a coloro che per funzione e ruolo devono adoperarsi in tal senso, compresa la cancellazione degli stalli sul lungomare a monte. Il primo aspetto conseguente è l'intervento della magistratura contabile, che ha un camper a Rimini per evitare spostamenti troppo frequenti. Ai responsabili dovranno essere addebitati i costi per pareggiare i 450 mila euro. Dovremo istituire un capitolo di bilancio apposito con i versamenti degli amministratori, disattenti. Il caso Funelli avrebbe dovuto insegnare. Se volete l'interpretazione autentica la trovate nelle solite invenzione alla Gnassi. Sapeva bene (?) che per una pista così congegnata serviva demolire buona parte del marciapiede. Sapeva anche di non avere le risorse. Inoltre lasciare sul lungomare un marciapiede di un metro e mezzo avrebbe fatto storcere il naso a molti, eccetto il defensor Sergio operativo 24 h. La prevedibile spesa di circa 4/5 milioni non poteva essere impegnata per una ciclabile per quanto strategica nelle cartoline di Ermeti. L'ultimo aspetto che viene sottaciuto è che nelle intenzioni sindacali l'intervento pasticciato è "precario" in attesa che il Consorzio del Porto riesca a realizzare il Lungomare Paesani. Le altre considerazioni sono vane. Non c'entra niente il terreno sul lungomare ancora non incamerato nel patrimonio pubblico, tanto meno che la regione voglia finanziare altre ciclabili..a norma. E' stata compiuta l'ennesima stronzata. Se facessimo un rapporto tra le cose fatte e quelle sbagliate, secondo voi da che parte pedalerebbe...Gnassi?