mercoledì 4 giugno 2014

Professione Giornalista

Professione Giornalista a Rimini: Mission Impossible.  Praticamente ne son rimasti due di giornali a Rimini, Il Corriere ed il Carlino. Ed è tutto dire. Poca cosa per chi fosse alla ricerca della pluralità d'informazione a Rimini, la città delle veline e dei comunicati stampa per qualsiasi iniziativa, fosse anche una gara di biglie. In un momento storico di grave difficoltà economica dove anche reperire pubblicità e sponsor è sempre più duro la scelta del novello Nuovo Quotidiano pareva essere una ventata di ottimismo. Dapprima gratuito, poi a 50 centesimi, infine ad 1 euro in accoppiata con quel rotocalco de il Messaggero di Roma. Come puoi pensare che un'azienda si promuova sul tuo giornale se già sgancia l'obolo agli altri? Avessero optato per la scelta online sarebbe stato più sensato, ma si vede che non ne capiscono il valore avendo in home page blog datati al 2011. Toglieteli, per favore. Poi in questi mesi si è venuti a conoscenza dello 'scandalo' Voce di Romagna con i giornalisti in arretrato con lo stipendio sebbene i contributi pubblici al giornale di Cielli non siano mai mancati. Loro imperterriti, e con l'aureola Giussaniana, sono ancora lì che ci credono, o almeno fanno finta. Ecco allora che è facile capire perchè i quotidiani riminesi siano sostanzialmente pieni di veline rielaborate, riadattate, rimpolpate. Bene o male le stesse, sempre le stesse. Ma cosa possono fare d'altronde? Siamo ora venuti a conoscenza che il Nuovo Quotidiano, ormai sull'orlo del precipizio nonostante la nuova sede più economica sopra la Conad Tiberio, è riuscito nell'intento di trovare qualche altro soldino per sopravvivere ancora qualche mese. arriverà a Natale? Anche lì si vive la stessa situazione della Voce con redattori in arretrato spaventoso, collaboratori ormai ridotti all'osso se non addirittura estinti. Non tutti hanno accettato la nuova forma statutaria varata pochi giorni fa, qualcuno se ne è andato dopo non aver retto alla solita sequela di promesse, e vecchi nomi di redattori (ma giovani per età anagrafica) rientrano dalla finestra con chissà quale prospettiva. Meglio 4 lire, proprio quattro, che la disoccupazione e la desolazione provinciale. No, non illudetevi. Come può un giornale vivere? Vendendo più copie degli altri. Per farlo come si fa? Magari lasciando i giornalisti, redattori, collaboratori liberi di scrivere. Oppure coinvolgendo blog come RiminiDuePuntoZero o Citizen Rimini, blog che hanno i numeri e a Rimini sono seguitissimi. E' possibile in un sistema come quello riminese una tale ventata di Innovazione collaborativa, sistema ormai appecorinato alla velina e alla obbedienza cieca? No. Quindi godetevi l'estate cari redattori riminesi e lettori di Salvarimini.com, tre mesi da giugno ad agosto del solito tran tran, dei soliti eventi. Fatevi una kaipiroska ad un chiringuito in spiaggia e non pensate ad altro. Ma va va va (Cit.) Pellicano Imprevedibile