lunedì 9 giugno 2014

Riccione è fuori dal Trc

Non sappiamo se sono nodi, ma qualcosa al pettine c’è arrivato. A Riccione Renata Tosi sbanca il tavolo e stronca sul nascere le ambizioni Fabio Bretella Ubaldi. La vittoria, inoppugnabile, si può leggere in diversi modi. C’è chi la vedrà dal punto di vista dell’affluenza, minore del primo turno, ma non bassa come in altre località, c’è chi la analizzerà unicamente come sconfitta PD e c’è chi, come noi di Citizen, preferirà sottolineare l’effetto domino. Quello di Riccione è semplicemente un voto di alternanza o una vera e propria scelta di rottura? Ricordiamo che il voto a Renata Tosi ha due destinazioni: una sono le liste apparentate Forza Italia e Fratelli d’Italia, notoriamente praticanti delle larghe intese, l’altra è Tosi stessa che, con Noi Riccionesi, si è proposta con una scelta di discontinuità. Cosa può fare un nuovo Sindaco per dimostrare di essere differente da un qualsiasi segnaposto PD (sebbene provvisto di bretelle)? Tanto per cominciare potrebbe rispettare le promesse elettorali e noi, chissà come mai, ne ricordiamo solo una: con Renata Sindaco Riccione esce dal TRC a costo di appiopparsi 50 milioni di euro di rimessa. Si lo sappiamo …. Successive dichiarazioni della stessa Tosi definiscono la volontà di appiopparsi il debito una boutade, ma non fanno lo stesso con l’opera del TRC. Dunque partendo dal presupposto che il Neo Sindaco di Riccione, colei che ha rotto più di 60 anni di dominio della sinistra, non voglia come primo atto disattendere l’unica promessa elettorale che la gente in effetti ricorda, possiamo senza alcun dubbio annunciare: Riccione è ufficialmente uscita dal TRC. Dunque il percorso dell’autobus più stupido e costoso del mondo viene meno di qualche Km… per non parlare poi del senso e dell’utilità. Già prima collegava due stazioni già collegate e nessun altro punto strategico (so che vi piace quando uso questo termine), ora neanche quelle. Cento milioni di euro spesi per collegare il niente. Poco male perché secondo le convinzioni del Consigliere Comunale di Rimini Enrico Piccari (PD) il TRC “è servito per fare i sottopassi”. Meno male. Paradossalmente un sospiro di sollievo dovrebbe tirarlo l’Ing. Dal Prato di Agenzia Mobilità. Di recente era stata imposta alle spese una cura dimagrante di circa dieci milioni di euro, in modo che Riccione non si potesse lamentare di soldi che non poteva spendere. La “dieta”, imposta dall’alto, aveva reso le cose difficili in un modo che nemmeno la nuova Presidente, giovane e brillante manager solo casualmente nipote di Melucci, avrebbe potuto risolvere (l’ultimo periodo è da leggere in tono ironico ovviamente). Adesso, a quanto ne sappiamo, Riccione in ogni caso non ci sta e dunque che senso hanno le strette di cinghia?
 P.S. Il Movimento 5 Stelle di Riccione ha lasciato libertà di coscienza nel voto al ballottaggio e, a quanto pare, quei voti liberi hanno scelto di dare fiducia alle promesse di Renata Tosi. In campagna elettorale si è discusso a lungo sulla paternità della battaglia NO TRC, ora si vedrà se oltre alle magliette verranno stampate anche un po’ di risoluzioni in carta bollata.
 Davide Cardone  [@DadoCardone]
citizen