domenica 15 giugno 2014

Lo Scisto della Valconca

Che dietro i massacri del sud-est ucraino ci fosse l’odore del gas di scisto si può dire che lo sapevamo già. In vecchi articoli del 2013 ci aveva avvertito il Cancelliere. E’ ovvio però che un conto è sapere le cose, diciamo così, in generale, un conto è saperle nei dettagli. Solo negli ultimi due o tre giorni, proprio attraverso la stampa ucraina, (ovviamente, tutto questo viene taciuto totalmente da quella pseudo italiana...) siamo venuti a conoscenza dei faraonici progetti di fracking proprio nelle province “ribelli” (Donetsk e Lugansk) con annessi e connessi. Annessi e connessi che vanno a scelta, e secondo il capriccio tanto della giunta di Kiev quanto delle compagnie americane ormai proprietarie del paese (Chevron e Shell) dalla semplice, si fa per dire, deportazione della popolazione, alla sua “espulsione” mediante bombardamenti fino alla sua brutale e massiva eliminazione fisica. In questo bel quadretto le stesse imprese di Stalin (tanto per rimanere da quelle parti) cominciano a diventare roba da dilettanti. Solo che ora certi stermini si fanno, non più in nome del comunismo, ma della “superiore civiltà occidentale”. Vuoi mettere la differenza!! Comunque i sei/sette milioni di abitanti di queste province non sembrano d’accordo sul futuro che si prospetta loro e stanno combattendo una battaglia forse disperata, forse perdente, nell’assoluto silenzio degli “umanitari” dell’Europa, ma comunque stanno combattendo duramente. E’ certo però che il gas di scisto non fa tanto bene alla salute di chi ci abita sopra. Troppo forte la tentazione delle “imprese globali” di cacciare via i legittimi proprietari sovrastanti, frantumare il sottosuolo e estrarne il gas. A proposito però qualcuno si ricorda cosa disse il Cancelliere a proposito del gas di scisto in Italia? Secondo l’ENI e la SNAM vi sono giacimenti non disprezzabili anche se di difficilissimo uso in tutta la Val Padana e, soprattutto, nelle valli del Marecchia e ancor più della Valconca. Ci pensate? Oggi solo pochissimi assistono distrattamente sul Web (giornali e televisioni hanno il divieto di parlarne) ai massacri di Donetsk e Lugansk. Ma se fra qualche anno si dovessero sgombrare, che ne so: Morciano, San Giovanni in Marignano, Cattolica , Riccione per perforare e frantumare? Forse ce ne preoccuperemmo un po’? Chissà che a Riccione non abbiano eletto la Tosi in base a questo presentimento?
La Redazione