mercoledì 18 giugno 2014

Ucraina: siamo alle finali

Quando già da un paio d’anni il Cancelliere ci ammoniva che la guerra sarebbe scoppiata in un punto imprecisato, ma sicuramente o sul Baltico o in Ucraina, ci credevamo ma preferivamo non pensarci. I fatti si sono premurati di dargli ragione: quello che è successo oggi ha davvero dell’incredibile. Due giornalisti russi sono stati uccisi stamattina dalla Guardia Nazionale ucraina e i media occidentali praticamente hanno ignorato la notizia. Così come peraltro avevano taciuto praticamente del povero giornalista italiano ucciso un mese fa. La cosa però sta creando in Russia un’enorme emozione che potrebbe preludere ad azioni molto decise perché lo stesso Putin, finora moderatissimo, non può ignorare la propria opinione pubblica. Anche perché questa è sempre più impegnata non tanto e non solo dalle azioni ucraine ma dal quadro che della guerra viene dato dal mainstream occidentale. In esso si trova solo propaganda sul “ricatto russo” (campioni: Zafesova e Riotta) senza nessuna obiettiva valutazione dei fatti. Ora però le cose stanno precipitando e proprio l’omicidio dei giornalisti e la chiusura dei rubinetti del gas dimostrano un cambio di passo del Cremlino. A proposito: ormai ci sono circa un milione di profughi. Come mai tutti praticamente hanno passato il confine russo e nessuno si è sognato di fuggire ad Occidente? Sono tutti terroristi? Oppure è un fatto che merita qualche riflessione?       
Woland