venerdì 13 giugno 2014

Lupus in Fabula

Tesi: non è vero che l’eccezione conferma la regola,come si suol dire. La verità è che l’eccezione ti frega la regola. La scioltezza con cui noi italiani interpretiamo le regole e la nostra abilità nel muoverci tra le loro pieghe sono causa di gran parte dei nostri guai, perché negarlo. Potremmo fare una miriade di esempi, da portare a sostegno della teoria, usando come soggetto chi ci governa , ma, come usanza di Citizen, preferiamo usare come test di controllo la politica locale, non certo priva spunti illuminanti. Esistono persone per cui una volta chiuso un occhio si chiude anche il secondo e poi ci si tappa pure il naso. Tutto questo avrà, per chi lo consente, un sicuro ritorno, com’è altrettanto sicuro che ciò produrrà uno svantaggio per tanti altri (usualmente cittadini). E’ il caso di Sergio Funelli, Capo di gabinetto del Sindaco, dipendente Hera, nonché Lupus in Fabula. Tanto per cominciare ci sono volute diverse interrogazioni e l’intervento della Corte dei Conti per farlo rientrare nel suo contratto di lavoro naturale, quello che gli spettava secondo curricula. Sembra evidente che l’accesso ad un diverso contratto e ad uno stipendio maggiore gli fosse dovuto per qualifiche diverse da quelle che può presentare formalmente …. Altrimenti perché violare dei termini contrattuali e rischiare l’intervento della Corte? Quali siano queste qualifiche possiamo solo ipotizzarlo. Che abbia a che fare con il suo impiego in Hera? Qualche dubbio ce la fa venire l’Interrogazione elevata dal Consigliere Gianluca Tamburini (M5S) alla quale l’Assessore Sara Visintin ha risposto in maniera piuttosto imbarazzata. L’interrogazione del Consigliere Pentastellato chiedeva lumi a proposito del conflitto di interessi in cui sembra muoversi proprio Sergio Funelli, delegato quasi ufficiale del Comune ai tavoli Atesir (Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti), ossia l’Agenzia che operativamente si occupa di: 1. Individuazione dei bacini di affidamento dei servizi; 2. Proporre al Consiglio d’ambito le modalità specifiche di organizzazione e gestione dei servizi; 3. Approvazione del piano degli interventi; 4. Definizione ed approvazione delle tariffe all’utenza; 5. Controllo sulle modalità di effettuazione del servizio da parte dei gestori ed alla predisposizione di una relazione annuale al Consiglio d’ambito. Quindi si occupa, tra le altre cose, di definizione degli interventi, definizione delle tariffe e della fase di controllo. Il problema è: ma Funelli, nel suo doppio impiego Hera/Comune per chi fa il tifo? Cercherà di far risparmiare il Comune o favorirà Hera? Chiamasi, appunto, conflitto di interessi e, quando Rimini fa fatica ad associarsi agli altri comuni nella lotta contro i rifiuti provenienti da fuori territorio, qualche domandina sorge spontanea. L’Assessore Visintin si è affannata nel dipingere il ruolo dell’Eminenza Grigia quasi fosse portatore sano di consulenze neutre, quasi il suo autista per arrivare in sede di trattativa, ma pare (e dico pare) che il controllo sia così fermamente nelle mani di Funelli che l’Assessore all’Ambiente sia addirittura stata zittita in più di un’occasione. Voci. Cose più sicure sono invece le delibere Atersir in cui più di un volta Sergio Funelli risulta ufficialmente delegato per il Comune di Rimini proprio in materia di rifiuti ( http://www.atersir.emr.it/documenti/atti-1/attibologna ), al contrario di quanto veementemente affermato dalla Visintin ieri sera (Giovedì 12 n.d.r.) in Consiglio Comunale. Va da se che tutte queste concessioni per i contratti e per i ruoli di Sergio Funelli creano sospetto. Perché gli viene concesso un contratto per cui non ha qualifica? Perché ci si arrischia a praticare il conflitto d’interessi pur di fargli avere voce in capitolo? Se fossimo maliziosi diremmo che Hera ha saldamente sotto controllo la situazione nel Comune di Rimini, ma noi di Citizen non lo siamo e ci limitiamo a dare modo ad ognuno di farsi una sua opinione. Certo è che, seguendo la tesi iniziale, Rimini non si salva dalla brutta abitudine di addomesticare le regole e che la prima vittima di questi tipo di conflitto di interessi è il potere contrattuale di chi rappresenta il cittadino, salvo poi non rappresentarlo affatto.
 P.S. Per la rubrica “forse non tutti sanno che”: Lupus in Fabula è una locuzione latina che viene fatta risalire alla frequenza con cui, ai tempi, il lupo appariva nelle favole. Oggi il lupo sarebbe sicuramente manager di una Multiutility.
 Davide Cardone[@DadoCardone]
citizen