domenica 3 luglio 2016

Un Mondo Solo

Per ora questo è l'unico mondo che abbiamo. Non ci sono altre soluzioni in vista. Dato un pianeta finito, siamo ormai 7.4 miliardi di esseri umani. Il tasso annuale di crescita della popolazione mondiale è pari all'1,9%; sembrerà poco, ma significa raddoppiarla in quarant'anni. Siamo e saremo sempre di più su questo "sasso" sempre più caldo. Se non incominciamo ad utilizzare tutti insieme l'intelligenza donataci dall'evoluzione, butta male. Invece amministriamo questo condominio sulla base della ricchezza personale, da perseguire come singole unità di consumo e sul dominio di nazioni ricche su nazioni povere. Noi, condomini dell'attico continuiamo a mungere le vacche grasse degli abitanti dei sottofondi, non ponderando che nel seminterrato si trovano anche le fondamenta di una coabitazione sostenibile. A cosa aspira un povero che sa di restare un escluso, mentre da internet apprende che noi ce la passiamo decisamente meglio? Si attacca all'unica bugia che gli promette un posto al sole, all'oppio dei popoli, alle 72 vergini che lo attendono nella prossima vita: "aldilà" che allo stato dell'arte non esiste. La religione è il gonfalone di un Dio, a volte caucasico a volte arabo, comunque e sempre latitante. E quando Dio non parla, sono gli uomini (di non buona volontà) a fargli dire ciò che vogliono. Le religioni sono le giuste imputate del terrorismo, ma il mandante è questa convivenza divenuta insostenibile. Dovremmo investire sulla consapevolezza, sull'istruzione, ma chi ci governa dall'attico sopra al nostro, sa che potrebbe essere un problema per il suo status di divinità terrena. Dunque conviene lasciare le cose come stanno, le stragi sono propedeutiche e confortanti in chi esercita il potere, per continuare a perpetuarlo. Nessuno crede veramente in una vita ultraterrena, ma il vero male è che nessuno ha fede nel futuro dell'umanità.
Montalbano

P.S.: Piccolo Principe: "Ma ho già veduto un re..." Uomo d'affari: "I re non possiedono. Ci regnano sopra. E' molto diverso" Piccolo Principe: "E a che ti serve possedere le stelle?" Uomo d'affari: "Mi serve ad essere ricco" Piccolo Principe: "E a che ti serve essere ricco?" Uomo d'affari: "A comperare delle altre stelle, se qualcuno ne trova". (Da 'Il Piccolo Principe'; Antoine De Saint-Exupéry, 1943)