mercoledì 20 luglio 2016

Numeri Acquatici

Proviamo un po’ a dare qualche numero 300 (numero di persone ospitabili di ogni ora) 10 euro (costo per un’ora di divertimento) 300 x 10 = 3000 ------- 3000 sono gli euro che può fruttare ogni ora questa attrazione sull’acqua ------- Due ore e mezza la mattina e un'ora mezza di pomeriggio ossia cinque ore al giorno di lavoro pieno. ------- 5 x 3000 = 15000 (quindicimila) euro al giorno ------- per 55 giorni lavorativi in una estate (su 90 disponibili) ------- 15000 x 55 = 825000 (ottocentoventicinquemila) euro ogni estate ------- Ora togliamo pure le spese per il personale impiegato ad emettere biglietti, a controllare il tempo di permanenza sulla attrazione, e a quello deputato a garantire la sicurezza degli ospiti; ipotizziamo 15 persone a € 2500 mensili lordi x 3 mesi (e non i 55 di lavoro della struttura) fanno 112500. Togliamo pure il costo di acquisto della struttura, immaginando di ammortizzarla in quattro anni. Arrotondiamo la possibile somma per eccesso 250/ 300.000 euro. Insomma diciamo che da quegli 825.000 né rimangano 500.000. Mi chiedo allora se sia molto fantasioso attendersi da questo “parco giochi marino”, un contributo in tasse di almeno € 250.000. A mio modesto avviso se così non sarà, saremo di fronte ad un nuovo, ennesimo sfruttamento del demanio, a vantaggio di pochi, ma sempre soliti noti, e a nulla varrà per redimerli, presentarsi con la faccia buona e pacioccona di “preti mancati”. Ufficio delle entrate e guardia di finanza, vigilate, vigilate su questi “clochard del turismo”. 
PS Giusto per un pourparler con l’avvocato/ex assessore, ma un se un gioco a castello presso un bagnino od una palma ornamentale sono da smontare in base al regolamento paesaggistico (almeno nella sua legislatura), perché come la siepe leopardiana, limitavano la vista dell’orizzonte marino, come può essere accettabile sta roba ?
Vittoria Vacca