lunedì 11 luglio 2016

Le Fusioni del Pd

LETTERA APERTA AL SINDACO MORELLI DI SAN GIOVANNI IN MARIGNANO ATTO II
Si ricorda caro sindaco l'ultimo nostro articolo: “Unioni e fusioni, voci del silenzio?” ( https://laportadellavalconca.com/2015/09/20/fusione-e-unione-vo-ci-del-silenzio/) Si ricorda quando le parlavamo della sua “non scelta” quella che l ha portata a buttarsi e trascinare la cittadinanza tra le braccia dell’ ex sindaco di Cattolica Cecchini e del suo progetto (con tanto di studio di fattibilità) sulla fusione per incorporazione tra i comuni di San Giovanni e Cattolica? Non se lo ricorda? Allora le rinfreschiamo noi là memoria. La sua “non scelta” dichiarata pubblicamente su varie testate giornalistiche nascondeva in realtà un preciso disegno: obbligare con il suo silenzio assenso, San Giovanni in ambito costiero, negando così di fatto ai cittadini la possibilità di esprimere la loro volontà, con la scusa che la fusione (dei servizi) è un bene per il patto di stabilità. Peccato che la “Legge del Rio” ratificata dalla Regione parli chiaro : si devono fondere obbligatoriamente i comuni fino a 5000 abitanti. Ma di contro sappiamo anche che la democrazia renziana debba dapprima sistemare comodi pollai per i propri sindaci. Ora immaginiamo che andando a referendum (obbligatorio per legge), ci fosse un chiaro no della cittadinanza alla fusione; quale sarà la sorte di San Giovanni destinata per volere dei sindaci della “zona Rimini Sud”, ai comuni della riviera? Rimane in Unione con i 5 comuni rivieraschi? In questo caso i servizi per il cittadino saranno si in comune da Cattolica fino Riccione, ma i marignanesi non otterranno nessun incentivo per legge che si avrebbero invece con la fusione… Ergo? Rimane solo una possibilità: la fusione obbligata. Mettiamoci in più il fatto che non si deve sforare il patto di stabilità, ed ecco il riordino pilotato ad arte ! Sappiamo bene poi che ai sindaci Cattolichini PD ha sempre fatto gola tutto quel ben di Dio che ha San Giovanni con le sua attività produttive economiche e logistiche annesse al potenziale turistico che la fa essere la perfetta “Porta della Valconca “. Così l’ambito è tratto. Il marignanese è collocato. La politica ha dettato. Ma qualcosa è cambiato. L’assist non è riuscito e Gambini non ha sostituito il sindaco uscente Cecchini. Viene da chiedersi: ma che fine farà il progetto di fusione? E ora chi detta che cosa fare,e a chi? Destineranno ad altra voce i soldi accantonati per lo studio di fattibilità ? Potrebbero essere usati per rivedere San Giovanni anche in Unione ? Il movimento 5 stelle marignanese le aveva più volte esplicitato i vantaggi dell’Unione nell’ambito della Valconca, così da ottenere lo stesso un risparmio considerevole di costi perché proveniente dall’economia di scala . La sensazione sembra quella che stia brancolando nel buio e il destino di San Giovanni ci risulta ancora una volta sconosciuto. Pensiamo sia giunta l’ora di prendere in mano la gestione del paese ma soprattutto prendere in mano il rapporto con la cittadinanza, con un confronto diretto dove si mettano sul piatto costi e benefici delle due possibili alternative: unione o fusione? Inoltre, dato il cambio di”gestione” di Cattolica, non sarebbe anche ora di pubblicizzare il progetto (sempre che ce ne sia uno dietro) e di aprire un tavolo di confronto con la minoranza politica marignanese a 5 stelle. per approdare poi a un dialogo con la maggioranza cattolichina anch’essa pentastellata? Le ricordiamo che lei ha vinto le elezioni marignanesi con la lista “ insieme si puó “ma insieme a chi? speriamo insieme ai 9417 abitanti di San Giovanni in Marignano, anche perché riteniamo che la caccia alle streghe sìa ormai finita, non pensa ?
 PS : a proposito, ma Gambini chi l’ha (più) visto? 
 @TuCo