domenica 17 luglio 2016

Ogni promessa è debito

Ogni promessa è debito, ebbene il Parco del Mare C'È. Anzi ce ne sono ben tre: il primo è quello che si può ammirare da mesi in formato cartaceo in Piazza Cavour. Certo è soltanto un disegno, non ci puoi camminare, non puoi vedere la fioritura delle tamerici oppure sentire il profumo degli eucalipti, ma poterlo "vedere" è sempre meglio di niente, o dico una capzata? Il 2ndo è quello spiaggiato Bagno n. 62 ca. causa mareggiata. Il 3zo lo inaugureranno oggi zona Miramare. Pertanto promessa elettorale di 5 anni or sono mantenuta: un Acquatic Park "è" un parco del mare, lo dice la parola stessa! Forse non è quello che ci si aspettava, ma verosimilmente i bagnini che erano così interessati alla cosa come il 52enne diacono riccionese, "bagnino di dio" e capo dei bagnini Rimini Sud con-titolare e artefice della struttura oggi momentaneamente e tristemente spiaggiata pensavano a quel tipo di parco, io credo, non a qualcosa tipo le pinete di Cervia o "la bosva" di Ravenna. Venendo ai parchi marini materiali e non cartacei ebbene al primo è toccata una sorte che sembra una nèmesi: il mare rigetta, restituisce al mittente quello che era stato messo "contronatura", diciamo così. Ma credo sia del tutto evidente che queste strutture sono per specchi d'acqua chiusi, e non per il mare aperto! Al limite per una "baia", come dice poi il nome: e dove la vedete voi qua una baia? Un altro aspetto che vorrei toccare è l'equivoco che si è generato ossia decine di domande pare da parte di bagnini per entrare in questo business. Soltanto che accade che il titolare del bagno non abbia nulla a che fare come concessione sul mare antistante la sua zona. Pertanto CHIUNQUE, attenzione! , non soltanto i bagnini, ha titolo per usare il mare per queste strutture e farne domanda. Quindi per me una cosa azzardata, mordi e fuggi, chissà forse sono già rientrati della spesa. Non ci sarebbe a mio parere nulla di male sotto il profilo del paesaggio il problema sorge quando tutti la vogliono mettere perchè 100.000 euro per acquistare e far arrivare questi gonfiabili dalla Cina se li possono permettere tutti e a 10 euro a biglietto con 10.000 ingressi lo hai pagato e puoi anche buttarlo via se ti arriva la mareggiata che lo distrugge, anche se invero si sostiene di aver speso una cifra per me non credibile di 600mla euruzzi. Certamente una modalità di fare turismo non proprio nello spirito "green" dei tempi e comunque una cosa molto difficile da regolamentare, un passo falso poi la benedizione delle Istituzioni.locali e turistiche a questa cosa
Zobert Alexys Zobeta
 P.S. Quando si cominciò non appena eletto l'attuale sindaco 2011 primo mandato a parlare di "parco del mare" si generò un equivoco. Gente comune pensava a "parco" nell'accezione corrente e più diffusa, come La Cava o il Marecchia-XXV Aprile: parco di alberi. Quelli nel business dei turismo. e segnatamente alcuni bagnini con rapporto privilegiato con l'Amministrazione pensavano a tutt'altro: per loro "parco" indica qualcosa per cui fai pagare un biglietto, parco giochi etc. Pertanto "forze" andavano in quella direzione di poter far qualcosa non per riqualificare la destinazione Rimini con parchi propriamente detti per metterci in pari diciamo con alte località come tutti s'immaginavano, ma parchi divertimenti per riempirsi le tasche. Ci ha pensato il mare a ristabilire gli equilibri. E' tutta una questione di onde.