martedì 5 luglio 2016

Rimini che Sparisce

Prendendo spunto dall’installazione dell’altalena al mare, operazione curata dalla benemerita Associazione Rimini Sparita, mi vengono in mente alcune considerazioni. Rimini è una città senza un’identità dove si bada solo al proprio Guicciardiniano “particulare”. Un esempio per tutti, forse unica città in Italia, ha distrutto perfino la propria cattedrale, Santa Colomba, edificio che storicamente nelle altre città del Paese rappresenta la casa comune, e l’identità collettiva. Senza parlare del resto poi utilmente demolito nel tempo, per meri fini speculativi edilizi. Solo i monumenti principali si sono miracolosamente salvati, perché utili o intoccabili oltremodo. Nel seguito abbiamo assistito a riparatorie patetiche pseudo ricostruzioni come il Lavatoio, o la porta Montanara ridotta ad un mero spartitraffico in un luogo diverso da quello in cui era in origine. Ma le cose a Rimini continuano a sparire sotto l’indifferenza di tutti, perché quando ciò accade non gli si dà importanza e il ripensamento viene in seguito; ammesso che poi venga. L’Ex Foro Boario. Pervenutoci nella stessa situazione in cui era negli anni ’60 poteva costituire un’occasione, non di ripristino ovviamente, ma per creare un qualcosa di qualitativamente utile per il quartiere e la sua vivibilità e per ricordarne la sua vecchia funzione. Invece tra l’indifferenza dei tanti, ne è stata cancellata la memoria e trasformato in un parcheggio senza soluzione di continuità, privandolo di aree verdi non di circostanza e inutili come quelle attuali; il tutto, a dire dell’Amministrazione, per “… avere a disposizione nell’area un importante numero di stalli auto a rotazione, in considerazione dell’elevato numero di esercizi commerciali nella vicina via Saffi …” che oltretutto, come era prevedibile e oggi a ragion veduta, a quello non servono. Non so se nella benemerita Associazione che ho citato vi siano commercianti di quel Borgo, ma mi aspetterei che oltre a vivere di ricordi, o ritrovare quelli perduti, fosse attiva anche a promuovere la conservazione di quel poco che rimane.
 S. De Vita