martedì 12 luglio 2016

La Pizza sulla Sabbia

Il nostro articolo sulla "furia" del bagnino che ha visto sfrecciare il motorino porta pizza sotto l'ombrellone ha provocato vivaci discussioni. Il Blog, come sempre, ma sui "temi" demaniali di più, ha voluto precisare le norme generali senza spendere un giudizio sul caso particolare. Non lo merita e con questo articolo chiudiamo l'ennesima pizzata sul niente. I Signori della Sabbia hanno sempre ritenuto l'ampia fascia d'arenile in concessione (scaduta) come loro esclusiva proprietà. Solo da pochi anni con il passaggio della gestione ai comuni e per esclusivo merito europeo (unico), le forze politiche anche quelle alfaniane sono state costrette ad affrontare il problema del destino e delle modalità future delle concessioni, finora ampiamente regalate. La vendita di prodotti alimentari in spiaggia si "dovrebbe" svolgere con le stessi leggi della terra popolata da asfalto e cemento, ma con una organizzazione che tenga conto delle nuove esigenze turistiche. Per spiegare (sempre) con un esempio: il titolare di una pizzeria da asporto non può passare sotto gli ombrelloni promuovendo o prendendo ordini per il suo prodotto. Dopo regolare richiesta, può portare il suo prodotto confezionato nei modi previsti dalla legge anche sotto l'ombrellone con il bagnino ringhiante. Se poi qualche sindaco volesse "inventare" limitazioni per sostenere magari la sua maggioranza, siamo ancora sul suolo italico di una giustizia lentissima ma alle volte sorprendentemente efficace. La teorica sanzione verrebbe "smontata" come quella per le puttane. Rischiando anche di essere perseguiti se viene dimostrato il tentativo di favorire magari qualcuno. Cosa mai avvenuta a Rimini. Le feste, in particolare sul lungomare, sono uguali per tutti. Dopo il tentativo di mettere un pò d'ordine sulla sabbia, vorremmo ricordare che se si fossero realizzati gli Stabilimenti Balneari che il primitivo Piano Spiaggia permetteva e favoriva, ci sarebbero create due favorevoli e innovative condizioni: 1) La Direttiva Bolkestein non avrebbe avuto alcun effetto sulle zone in quanto detentrici di concessioni almeno trentennali, vedi Darsena e S.Giuliano. 2) Saremmo passati dal medioevo mussoniano al new deal gnassiano. Spiagge dotate di tutti i servizi compresa la ristorazione. Al posto di 250 zone disperatamente uguali, con 40 chioschi bar che usano una posizione di rendita favolosa, ci sarebbe la Spiaggia di Rimini. L'unica possibilità che abbiamo per tentare il "risorgimento" del nostro turismo. Se l'ingessiamo perchè altrimenti Gnassi non ha nemmeno più la maggioranza allora ci meritiamo quelli che hanno fatto fallire anche Aeradria. Bagnini e baristi devono giocare per la stessa squadra. Invece di mangiare sotto un sabbioso ombrellone, troverai un tavolino con l'ombra di una palma o di un lungo pizzolante. Non parliamo di piscine avendo da sempre maturato un'idiosincrasia per la loro collocazione vicino al mare. E poi come dice l'amico Giordano non si sversa più la merda. Forse hanno trovato quelli che se la mangiano a monte. La parte in eccedenza viene intubata.