giovedì 6 febbraio 2014

Quella Maschia Gioventù

Da quando il Beppe nazionale ha dato la stura televisiva ogni tanto si incontrano deputati grillini anche su qualche canale televisivo. L'ultimo in ordine di apparizione è stato il deputato Alessandro Di Battista che nella trasmissione di Daria Bignardi si è dovuto difendere dall'accusa di avere un padre fascista. Da lontano in difesa del deputato è intervenuto Rocco Casalino già protagonista supino piagnucolante nelle trasmissioni Mediaset che, al tempo scalpitava nella casa del grande fratello con l'appoggio proprio di quella Bignarda nel tentativo di coronare il sogno di una pur qualche carriera televisiva. La beffa delle beffe è che il Casalino di turno anziché rinfacciare il paterno fascismo all'amica bignarda si è lanciato sul suocero assassino. A quanto pare in questo fascista paese, come un fiume carsico, riemerge a cicli alterni un certo fascino di memoria per quella maschia gioventù a cui non può sottrarsi neanche la più alta carica dello Stato già membro del “Gruppo Universitario Fascista” ed editorialista del settimanale IX Maggio. Un strana memoria che proprio a qualche giorno dalla giornata di quella memoria dimentica i compagni partigiani rimasti sulle montagne che mai aderirono al fascismo; quella stessa memoria che ha lasciato Josef, Karl, Maximillian, Gustav e Peter, etichettati zingari, a Buchenwald, Dachau, Ravensbruch, Sachesenhausen e Mauthausen.
nuvola rossa