sabato 25 gennaio 2020

Buon Voto

Il panorama politico di questa nostra Regione non è in grado di dare garanzie per soluzioni credibili ai problemi che l'affliggono. Così come non è credibile il paradigma positivo e ottimista che tenta con insistenza di divulgare il calvo Presidente uscente in relazione alle eccellenze che contraddistinguono diversi campi di questa Regione. Neppure la concorrente leghista o di centrodx brilla nell'apparire capace di imprimere un nuovo e efficace corso alle politiche dell'Emilia Romagna. La conferma la si ha scorrendo l'elenco delle decine di candidati al ruolo di Consiglieri regionali. Se ne debbono eleggere cinquanta, ma ovviamente i candidati sono in numero enormemente superiore. Per fortuna la gran parte di loro resterà solo "candidato". Ben pochi quelli con un profilo all'altezza degli impegni che li attendono nell'assemblea cosiddetta legislativa della Regione. Anche di quelli "uscenti", cioè di coloro che nella scorsa legislatura hanno già beneficiato del corposo emolumento di carica, appare la ridotta esperienza, la scarsa competenza nei settori vitali della società civile, delle professioni o dell'economia. Nella maggior parte è evidente la naturale ambizione a ricoprire un ruolo per sé stessi, magari dopo pochi anni di servizio a questo o quel partito, a questo o quel movimento, civico oppure no. Si rileva la mancanza di figure che si siano particolarmente distinte nel proprio percorso di vita, spesso si riscontra piuttosto l'irrilevanza. Giacché cosa si puo sperare da un simile parterre di candidati? Una grigia e latitante presenza a Bologna, nelle costose stanze di un potere che fa ancora gola a molti. Nulla di più, perché oggi la politica offre questo parterre di candidati scoloriti da molti punti di vista. Niente a che vedere con lo spessore dei candidati di una volta quando la Politica era una competizione tra i migliori! Perciò non illudiamoci quando dicono con tono ammiccante "siamo al vostro servizio". No! Sono solo alla ricerca di una sistemazione personale almeno per qualche anno, il tempo di una legislatura che in Regione, salvo cataclismi, durerà un lungo lustro di vita. Tuttavia all'analisi fin qui fatta, deve seguire un ordine imperativo: OCCORRE CAMBIARE!!! Occorre cambiare il sistema controllore di ogni settore della vita quotidiana dei cittadini. Quel sistema che s'insinua in tutti i gangli vitali delle attività imprenditoriali che muovono l'economia regionale. Quel sistema che si dichiara al servizio dei cittadini, ma nella realtà utilizza i servizi pubblici di ogni tipo per tramutarli in consenso elettorale. Quel sistema invasivo, intrusivo e persuasivo, tipico della sinistra più intransigente, va cambiato in libertà per le persone, le famiglie e le imprese, va trasformato in liberalità diffuse e reali soprattutto demolendo le mille burocrazie che hanno costituito la rete di controllo e di raccolta del consenso popolare ed hanno appesantito, mortificato le libere iniziative dei privati. Perciò buon voto e che Dio benedica l'Emilia Romagna. 
Don Camillo