sabato 4 gennaio 2020

Terzo Caso

Può esistere una democrazia senza diritto? Mi ero congedato dall'anno ormai passato rivendicando la necessità di una riscoperta del diritto. Mi ha svegliato Trump con la rivendicazione di un omicidio di stato. Pare che sul mezzo ci fosse scritto, in caratteri cubitali, esportiamo democrazia, libertà e diritto. Peccato che invece dell'inchiostro sulla pinta dell'ogiva ci fosse il tritolo e non il Mohito del Papeete. Mio nonno diceva sempre che la differenza fra la guerra e la pace, la civiltà, è, che se perdi, nel terzo caso torni a casa dalla tua famiglia. Il bello di mio nonno è che quando analizzava le cose, le semplificava aritmeticamente. Ad esempio diceva delle due l'una... e poi se ne usciva con una terza e anche quarta analisi. Ma torniamo a noi. La decisione assunta dai vertici della gendarmeria mondiale è un atto di rottura e non solo in considerazione del target. Un leader politico militare di un Paese sovrano colpito quasi a casa propria. La rivendicazione. Analogie che a me ricordano anni terribili. Fosse successo l'opposto staremmo già a pensare quante truppe mandare chissà dove in missione di peace skipping ovviamente. È stata un'azione rivendicata che si pone oltre al diritto! La Dottrina Bush per quanto discutibile, sebbene rappresentasse uno scivolamento non dico fu giustificata dall'11 settembre, ma fu ragionata su scala orizzontale e come tale aveva un senso più ampio di un agghiacciante assassinio che rende il re un sicario, nudo ed incapace, in quanto extra petitum discutibile. Il Presidente di un (presunto) Paese democratico rivendica un atto di soppressione di una vita, che per quanto potesse essere ripugnante rappresentava una parte imminente, immanente e consistente. Un giocatore a cui ad un tavolo hanno sparato. È evidente dunque come si sia perduta per sempre la verginità, invero mai posseduta se non grazie ad Hollywood. Credo dunque per stringere che questa decisione rappresenti da un lato l'attuale obnubilazione che attanaglia i leaders occidentali da una parte, e dall'altra la conclamazione di una evidente debolezza, se non di una sconfitta della dottrina Bush. Essa ha prodotto un disastro planetario, indebitando fino al midollo le economie di mercato dei Paesi più deboli, in cui i meccanismi di redistribuzione delle ricchezza sono implosi, grillini compresi. Una dottrina che ha avvelenato non solo i pozzi di approvvigionamento del benessere alla loro fonte, ma foriera di frutti, sì, malati, se non addirittura avvelenati, che hanno messo a repentaglio il funzionamento dei sistemi istituzionali democratici stessi, basati su equilibri novecenteschi ormai sorpassati. In Francia assistiamo a contestazioni clamorose, in Italia le urne sono considerate non più un luogo di scelta partecipativa, ma piuttosto un pericolo parossista del sistema. La Germania sta tramontando nella gestione profittevole del bunker Europa da cui la UK, invece di rischiare un altro DDay ha preferito andarsene. L'incompiuta Turchia in UE, invece, si sta ricavando un nuovo protagonismo nazionalista grazie al novello sultano Erdogan che ci ricatapulta nel 1911. E in questo scenario la NATO si ricorda che ad Aviano le bombe atomiche sono poche... Mi pare che il 2020 si apra nel migliore dei modi. Buon anno! 
R.Urbinati