giovedì 16 gennaio 2020

La Plastica

Ebbene vorrei dire due parole sulla tassa sulla plastica osteggiata nostra regione e non solo da destra e sinistra ossia: ecologisti ma solo a parole. Limito la mia riflessione all'imbottigliamento dell'acqua visto che l'Italia ha il primato mondiale credo di consumo di acqua in bottiglia e soprattutto choccato dalla foto che pubblico, beccati a commettere 'o fatto in pieno giorno perché di solito questi lavoretti si fanno nottetempo per celare la dimensione del fenomeno. Cito i dati in materia che seguono dal testo in parentesi "Il PET è il materiale più diffuso per la produzione di bottiglie d’acqua e provoca inquinamento sia durante la fase di produzione che in fase di smaltimento. Durante la fase di produzione di un 1 kg di PET si consumano 2 kg di petrolio e 17.5 litri d’acqua. 1 kg di Pet corrisponde a circa 25 bottiglie da 1,5 litri cioè a 37 litri. Ciò significa che per produrre 37.5 litri d’acqua si sono già sprecati 17,5 litri cioè circa la metà. In atmosfera viene rilasciato: 40 gr. di idrocarburi; 25 gr. di ossidi di zolfo; 20 gr. di ossidi di azoto;18 gr. di monossido di carbonio; 2,3 kg. di anidride carbonica, gas responsabile dell’effetto serra. Per trasportare 10.000 bottiglie d’acqua da 1,5 litri, cioè circa 15 tonnellate un camion consuma 1 litro di gasolio ogni 4 km cioè 25 litri ogni 100 km. Percorrendo in media 1.000 km, tra andata e ritorno il consumo di gasolio sale a 250 litri, ovvero 250.000 cm cubi che, divisi per 10.000 bottiglie corrispondono a 25 cm cubi di gasolio per bottiglia. Poi: consumi di petrolio per produrre le bottiglie di plastica (8 kg per 200 bottiglie), i consumi di gasolio dei camion che trasportano le bottiglie di plastica vuote dalla fabbrica che le produce all’azienda che imbottiglia l’acqua e dei camion della nettezza urbana che le trasportano dai cassonetti agli impianti di smaltimento; i consumi di benzina degli acquirenti nei tragitti casa – supermercato – casa e casa – cassonetti – casa" (tratto da: Paul Mc Rande, 'The green guide, in State of the world 2004', trad. it. Edizioni Ambiente, Milano 2004, pagg. 136-137). Allora: io non sono esperto in materia ma l'immagine che vedete di montagna d'acqua mi ha colpito a tal punto da andare a cercare questi dati. Questa barriera di acqua in bottiglia è circa la scorta giornaliera di un supermercato piccolo di periferia 1600 bottiglie ho fatto il conto per circa 60 kg di plastica da smaltire. Quest'acqua a fronte di quei costi e di quei costi ambientali riportati sopra è venduta a costi irrisori per cui possiamo dire che è utilizzata come "pubblicità": "tu vieni da me e io l'acqua in bottiglia te la regalo quasi, non ci guadagno nulla a 20 cent la bottiglia ma fai la spesa qui": questo è intuitivo ed è quello che veniva chiamato in passato articolo civetta ma usato in questo caso in modo massivo e distruttivo dell'ambiente per me non più tollerabile. "In passato": a nessuno sarebbe mai venuto in mente di imbottigliare l'acqua che ti esce dal rubinetto, non in questa misura. La trovavi negli ospedali nei classici distributori per diete particolari (acque iposodiche, acque alcaline, marchi Fiuggi, Panna, rigorosamente in vetro da consumarsi... una bottiglia non 500!). La trovavi nei ristoranti da noi tipicamente Galvanina, Sacramora. L'acqua in plastica la trovavi e la trovi ancora nostro Paese solo nelle dotazioni si sicurezza di aerei e natanti in confezioni da mezzo litro impacchettata in caso di incidente. tutto il resto era acqua del rubinetto, una conquista sociale secolo scorso la rete idrica in ogni casa in territorio che ha tradizione di acquedotti per via degli antichi romani maestri in questo campo come si sa. Al negozi di generi alimentari NON trovavi acqua in plastica trovavi qualche bottiglia di acqua citata per diete particolari e nemmeno in tutti. A tavola si beveva acqua del rubinetto anche presso le famiglie benestanti. Pian piano grazie a questo sistema "pubblicitario" imposto dai supermercati di regalarti acqua IDENTICA a quella che ti esce dal rubinetto è invalso questo sistema. Al bar pure non trovavi acqua in vendita nè da mezzo né da due litri. Il bicchiere d'acqua era gratuito. Etc. etc. etc. La montagna di acqua raffigurata in foto è la scorta giornaliera e pesa come plastica circa 60 kg da smaltire e ha generato tutti quei costi e quei danni citati sopra rapportata al suo peso acqua+plastica. Dovrà essere portata a casa, poi consumata, buttata e ritirata da qualcuno con un mezzo a motore, poi bruciata o riciclata. In ragione di ciò non saprei dire se la tassa sulla plastica sia come affermano i detrattori per far cassa ma certamente se si va a caccia come si fa a Rimini delle cannucce da spiaggia un "alt" all'acqua imbottigliata in pet s'impone, per dire solo due parole da incompetente totale in materia su tema vastissimo e oggi ogni giorno in prima pagine global warning, climate change etc. 
Zobby "Zerby" Zobeta