mercoledì 22 gennaio 2020

La Prescrizione

La madre di tutte le battaglie: la prescrizione. Il giustizialismo si sta facendo strada nella nostra società, o, recte: fra i nostri presunti rappresentanti, per discutibili quanto banali ragioni di aritmetica che si riflette e riverbera sull'opportunità di conservazione come fossero scatole di sardine o, piuttosto, tonno. Se Salvini non si fosse "ubriacato" al Papeete o perso la testa fra le ballerine non avrebbe lasciato campo libero ai nani di corte. Non lo sapremo mai! Sulla prescrizione, ossia la ragionevole durata di un processo non si scherza! È una questione di civiltà non solo giuridica. Prima di essere indagati, imputati si è cittadini e si deve pretendere di godere, in uno luogo considerato la "culla del diritto", appunto, di apposite guarentigie collettive e non selettive. Poiché corruzione, associazioni a delinquere, collusioni hanno minato la fiducia non per questo i cittadini debbono essere retrocessi a sudditi o regnicoli. L'ignoranza con la quale forze populiste alleate con ciò che rimane della sinistra, ormai pregna dell'untone d'olio che lubrifica sistemi abulimici di norme che ha creato figure quali: i faccendieri, i facilitatori... Ho per tutti voi anime candide una proposta. Mi piacerebbe che i politici che permettono questa porcheria da domani, qualora impegnati in processi penali, alla prima occasione utile si presentassero in Tribunale e davanti alla Corte enunciassero formalmente, e facessero mettere a verbale, la loro rinuncia ad avvalersi dell'istituto della prescrizione. A Rimini mi vengono in mente i processi Aeradria, tecnopolo... Ecco mi piacerebbe, nonostante la riforma sia entrata in vigore dal primo gennaio, che ivi dimostraste la vostra coerenza. Diversamente meglio tacere che non avete nulla da insegnare a nessuno. 
P. S. Aspetto di vedere. 
R.Urbinati