sabato 25 gennaio 2020

Ci Risiamo

L'istigazione del ministro Bonafede  mi induce a vincere la pigrizia. Con indolente sforzo di sintesi vi premiero' distillando pillole di diritto, sì, enunciate da sommo giurista, un tanto al chilo e spannella, fra una pubblicità e l'altra, ammiccamenti e sorrisini che ben si addicono a star dello spettacolo in vece che a dotti studiosi. Se non fosse per il ruolo svolto avremmo potuto liquidare il tutto come battute da avanspettacolo e lasciarci cullare dall'intima illarita' degli schec con cui si dipana la trasmissione di taglio satirico. "Gli innocenti non finiscono in carcere" è quanto di più sublime possa raccontare chi è poco o per nulla informato delle dinamiche giudiziarie italiane, paese che vede riconoscersi il primato della detenzione cautelare in UE. In qualcosa a dispetto dei disfattisti eccelliamo! Oggi è arrivata una ulteriore chicca: "parlavo degli assolti". Sta bon! Se fossi maligno ci sarebbe da pensare che volesse mandare nelle patrie galera pure quelli. Ma suvvia: tutti a godere di un reddito di detenzione! Dal diritto di cittadinanza a quello di detenzione. A spese dello Stato però... Accolga almeno questo emendamento prettamente economico. Ci risiamo. Non fosse bastata: "... Quando per il reato non si riesce a provare il dolo e quindi diventa un reato colposo ha termini di prescrizione molto più bassi...". Ma si! Bene così e via andare. Questo fenomeno in questo Paese magnifico è assurto ai vertici politici e ha potuto mettere mano all'istituto della prescrizione. Una riforma che va ad incidere non solo sulle garanzie dei cittadini, sulla civiltà, ma anche sugli equilibri fra i poteri tracciati da Montesquieu. Peraltro se un cittadino può rimanere pressoché a vita imputato e sotto processo, potete comprendere che la spada di Damocle può finire ad atteggiarsi quale ricatto. Alla faccia dei grillini duri e puri che non volevano candidati con processi in corso o condannati. L'obbligatorietà dell'azione penale e la Cost. permette a tutti di denunciare un presunto torto subito con le intuibili conseguenze dell'iscrizione nel registro degli indagati. Ma andiamo avanti va che è meglio. Certo è che non gli manca il coraggio. La statura del personaggio si misura da quanto afferma. A noi non resta come sempre che pazientare: eppur il settimo giorno suoneranno le "trombe di Gerico". Spero non rimanga un auspicio. 
P. S. Haec fierent, si testicula vena ulla paterni viveret in nobis? 
R.Urbinati