giovedì 26 gennaio 2012

Cinquemila


Abbiamo segnalato da tempo che gli abusi edilizi erano qualche migliaio, chiedendo alla politica di interessarsi della questione, rivolgendoci a forze e movimenti che stanno deludendo la grande massa dei sostenitori più o meno convinti. E' la solita storia, i voti con la giusta protesta li raccogli, quando li devi trasformare in proposte, cascano stelline ed ampolle. In compenso i nostri fenomeni al comando, saltano da friburgo alle encicliche, senza affrontare il problema. I giornali con diverse sfumature secondo rigorosi ordini editoriali, parlano a spanne di un centinaio di casi, tentando di trasformarli in reati isolati, sono sempre più dei due/tre con i quali si voleva liquidare la questione. Noi ipotizziamo senza paura di smentite al ribasso che sono più di cinquemila, comprendendo tutto il vasto materiale dell'abusivismo riminese, uno dei più fecondi e fantasiosi d'italia:
- tettoie abusive chiuse lateralmente = 2000 
- piccole e grandi sopraelevazioni = 1000 
- cambi di destinazione, dai sottotetti ai garage, una prudente stima = 1000 
- ultimi 1000, sono i più gravi e fanno riferimento al forese, non solo capanni e capannetti, ma anche cementificazioni di terreni agricoli per migliaia di metri su quali sono sorte aziende di ogni tipo: noleggio di mezzi, magazzini edili, mostre e finte serre. Non vogliamo fare gli untori, nello stesso tempo la politica degli struzzi da palazzo non sembra la più appropriata, essersi baloccati per dodici anni con le varianti senza adottare uno strumento urbanistico serio che valesse anche per la spiaggia è un atto ambientalmente delittuoso. Non si possono beccare i soliti sfigati e trasformarli in capri espiatori, per farci capire meglio, sull'arenile non c'è solo il tendone del Circolo Nautico presieduto da un nemico o la verandina del misterioso Soccorso Mare utilizzata per una partita a carte, a levante e ponente nella stessa situazione di storica carenza del titolo edilizio ci sono esercizi balneari e chioschisti, con l'eccezione di quelli di S.Giuliano ed i pochi che hanno chiesto il condono. Questa è Rimini caro Gnassi, di notte è difficile vederla, però qualche tuo delegato te la poteva raccontare la verità, ammesso la conoscesse. Ci hanno prontamente ragguagliato sull'ennesima riunione a forza sette tra bagnini, baristi con i loro rappresentanti, sono volati gazebi, tende, tettoie, direzioni, non avere voluto una corretta innovazione con un Piano Spiaggia serio che permettesse anche una sanatoria con il passato è stato uno sbaglio letale. Volere mantenere tutto, senza emettere nemmeno uno scontrino è la politica che Mussoni poteva perseguire prima della rivoluzione in atto nel Paese. Paragonarsi a taxisti, pescatori, edicolanti e camionisti, vale solo per il reddito medio dichiarato, non sarebbe stato più veritiero parametrarsi ad avvocati, notai, farmacisti? In tempi abbondantemente sospetti avevamo indicato di seguire la Linea di Riccione, che confinando con noi riesce sempre a fare un figurone, copiando si potevano trovare soluzioni per trasformare l'abuso in eccezione, hanno approvato un Piano Spiaggia senza transitare per quattro Varianti, con la quinta in attesa di essere approvata dal Consiglio dei Bagnini. Ci hanno voluto copiare il Palas stanno ancora piangendo per i debiti.


 P.S.
 Il primo compito della bipartisan politica riminese sarà addossare le colpe al protagonismo di chi per mestiere deve sanzionare i reati, dall'ultimo agente ai magistrati, ripetendo gli scivoloni del passato quando Qualcuno raccontava ai giornali di casa che sequestrare un'opera abusiva sulla spiaggia rovinava l'immagine di Rimini, Questo pericolo non c'è più.