sabato 7 gennaio 2012

In Vetrina


La Giunta D&G si è esibita nella lettura dei canti danteschi nei negozi riminesi, ci hanno raccontato che la performance di Melucci sia stata la più apprezzata. Termina così il periodo delle feste democrat, iniziato in maggio con la vittoria di Gnassi, ci sarebbe da governare la Città ma questo è altro discorso, non può fare tutto un Giovane abituato ad affrontare cimenti di ben altra natura e spessore. Il divertimentificio lo interpreta bene, anche in più tenerà età usando già cariche ben remunerate, riusciva ad esprimere novità e proposte interessanti, sfociate nella Notte Rosa, l'apoteosi dello scopiazzamento. Non abbiamo bisogno di esterne sollecitazioni per esprimere rabbia osservando la nostra Città scivolare verso abissi turistici, imprenditoriali e culturali mai paventati nel passato, avete pensato al tenore dei dibattiti ai quali siamo costretti a partecipare? Il massimo livello raggiunto è la chiusura della Via Covignano che solo incapaci a pensare oltre la settimana potevano imporre. Mentre le altre città romagnole si sono munite di nuove e moderne circonvallazioni, da noi vige ancora il Sistema Arlotti, composto da rotatorie di tutte le dimensioni. Senza nuove arterie e con il Trc, il Piano Strutturale è una colossale variante al vecchio Prg che impone vessazioni ingiuste ed illegittime per i diritti acquisiti, senza spendere novità nel campo della mobilità. Ci chiediamo a chi servirà, la domanda è scontata, a Rimini è tutto ad hoc et nunc, l'unica novità sono i piani particolareggiati fermati su ordine sindacale nel periodo peggiore per l'edilizia. La nuova legge permette approvazione o modifica in Giunta, non più in Consiglio Comunale, dove il gruppo di maggioranza è ancora fedele ai dettami di Melucci&Arlotti che li avevano imposti. Ci siamo chiesti  come possa il sempre Delegato fare finta di niente, l'antica conoscenza ci ha consegnato subito la risposta.


P.S.
Caro Pizzolante che differenza liberalizzatrice esiste tra gli orari ed i bagnini? Le Coop sono sempre le stesse.