martedì 31 gennaio 2012

Via Coletti


Nello stradario urbanistico riminese, tutte le Vie possono condurre a condomini di varia denominazione e spessore imprenditoriale. La grandinata iniziò nella famigerata via Turchetta e dintorni, con la scusa di acquisire i terreni per la Fiera da quotare nella Borsa dei miracoli, vennero edificate qualche centinaio di case senza servizi. La moda del pagamento in moneta pesante, chiamata motore immobiliare, diventò irresistibile: buchi, statue, colonie, campi sportivi, tralicci, le scuse per far piovere mattoni erano davvero fantasiose, tanto li finanziava la Carim. Il mercato è andato a finire come la Banca della Città, lì sono arrivati i commissari e si vede qualche spiraglio, a patto di togliere la Fondazione da mani improvvide, neanche Piccari è servito. In Città siamo conciati peggio, il Giovane non ha ancora portato una delibera in consiglio che non sia lo spartito dell'Inno d'Italia. Dopo tante promesse di cambiare le regole del gioco e puntare sulla crescita sostenibile, cambiare o cassare tutte le eredità del passato, casca fragorosamente sulla Via..Coletti. Speriamo che questa oscenità non passi nel silenzio politico, arrivando a definire riqualificazione una ondata di cemento in una zona priva di verde e parcheggi. Si vuole eliminare un dignitoso deposito di mezzi pubblici, in cambio di...(?) condomini, potrebbe essere un'alternativa  funzionale, alla Vergogna dei mezzi attualmente dislocati sotto orrende tettoie nel perimetro delle mura che costeggiano via Roma, mentre a parole s'invoca la creazione di un parco storico/archeologico nell'anfiteatro romano. La cosa che fa incazzare è che si permette di costruire per finanziare un carrozzone inventato e deputato alla gestione della mobilità. Per il Novelli c'è stata una mobilitazione imponente, chiediamo alle forze politiche alternative all'inciucio riminese, le due rimaste, che inizino una battaglia consiliare, chiedendo:
1) Se la futura vendita non sia in contrasto con i vincoli di destinazione del bene.
2) Se l'area verde che circonda il deposito di Via Coletti, l'unica esistente, non debba diventare di pertinenza dei condomini.
3)Per aiutare, dopo il canto di Mameli, le intorpidite intelligenze consiliari, provate a chiedere come sia possibile un altro assalto urbanistico, in attesa di un Piano Strutturale che non serve neanche a fermare la speculazione.
4) Forse ultima, è come sia possibile svendere in questo momento un bene pubblico, ripianando i debiti di un carrozzone inutile già dal titolo, per il terrore di essere chiamati a risponderne.
5) Ultima domanda, la rivolgiamo al Sindaco, chiedendo quale tasso di legittimità può avere un cambio di destinazione su aree già in possesso di titoli edificatori, come da Lei minacciato e nel contempo su quella di via Coletti, inventarsi una destinazione ad Fabim.
Caro Fabio Pazzaglia, nel 2001-2005 non eri solo, ti avrebbero coperto con il cemento, provarono timidamente, battendo subito in ritirata, dopo è tutta un'altra storia, con i collaborazionisti anche del tuo partito. Puoi usare le nostre domande, vale per i movimenti con stelle e leghisti maroniani, sui puri del Pd non nutriamo speranze, però se volete fare incazzare il Sindaco...