domenica 22 gennaio 2012

L'Inchino


Nessuno si era mai accorto che i ripetuti Inchini al potente di turno nell'isola, erano manovre pericolose? Come è possibile che una nave di trecento metri, alta cinquanta, passasse davanti all'imboccatura del porto col rischio di collisioni, sapendo che per fermarsi o cambiare rotta le serve un chilometro? Forse Schettino non era il migliore comandante al mondo, sembra però che faccia comodo a tanti addossare le colpe al sorrentino attorniato da fighe e champagne e nel contempo trovare eroi al telefono. Arrivano  sempre dopo nel nostro paese le misure eccezionali, come il divieto di transito delle navi nelle zone a rischio. La tragedia ci ha colpito da vicino, la storia della famiglia riminese e della bambina è straziante, rimane nella memoria la spettacolarizzazione dell'accaduto, almeno servisse da monito per il futuro. A Rimini ogni anno muoiono trenta persone per incidenti stradali, tante per infortuni sul lavoro, eppure sembrano talmente normali che non fanno notizia, a meno che non siano conosciute. Le due immissioni sulla circonvallazione all'altezza della marecchiese sono piccole concordie in attesa di una complanare che non si farà mai od i cittadini di S.Giustina continueranno a morire nel tentativo di attraversare la strada? La verità che sulle strade, come nel mondo del lavoro tutto rimane legato al buon senso e prudenza del singolo, un labile confine con la tragedia. Non ci sono soldi, forse e vero, ma  tenere sgombri i golfi di fermata degli autobus è cosa possibile anche a Rimini o dobbiamo aspettare la disgrazia? Perchè non armiamo studenti e cittadini di una semplice macchina fotografica per immortalare le tante situazioni pericolose, scandalose e..abusive? Un concorso civico con un premio assegnato dal Giovane al posto delle tante, troppe cittadinanze immeritate, alcuni gravi incidenti potevano essere evitati cambiando una semplice lampadina. Il rispetto delle regole deve valere sulla strada, sui comparti e sulla sabbia, perchè solo ora l'accertamento sull'uso del pass per invalidi, abbiamo scritto da tempo di vederne uno che quattro volte al giorno, di buona lena, compie un tragitto di 500 metri per parcheggiare la macchina nel suo posto riservato.