lunedì 23 gennaio 2012

Il Dopo Imu 3

Il titolo di un articolo di stampa “Attenti a far cassa col mattone”, riguardante la questione dell’utilizzo degli oneri di urbanizzazione incassati con il rilascio dei permessi a costruire, mi ha fatto fare una considerazione positiva (il bicchiere mezzo pieno) sulla nuova imposta IMU. E’ una provocazione ma potrebbe avere un fondo di verità. Lo Stato, con la nuova IMU, si è riservato una quota del 50% di quanto il Comune incassa applicando l’aliquota del 7,6 per mille su alcune tipologie di oggetti impositivi. Tra questi oggetti impositivi rientrano le cosiddette “aree fabbricabili” tassabili ai fini dell’ICI prima ed ora anche dall’IMU. Ciò significa che, quanto incassato sulle aree fabbricabili, il Comune, lo dovrà dividere a metà con lo Stato (e cosa grave il mancato incasso potrebbe determinare un danno erariale allo Stato). In modo paradossale un Comune che incassa molto sulle aree fabbricabili (Rimini può essere un esempio ma anche i Comuni limitrofi non ne sono da meno) in conseguenza di uno strumento urbanistico che ha previsto una grande edificabilità sui terreni del proprio territorio, si viene a trovare, con la nuova IMU, svantaggiato in quanto quello che deve condividere con lo Stato lo dovrà recuperare aumentando le aliquote sugli altri beni. Un Comune per avere incassato molto con le aree fabbricabili (che ovviamente non possono ora essere cancellate) sarà portato, nell’equilibrio della nuova IMU, a fare pagare di più i propri cittadini sugli altri immobili (case, negozi, alberghi, etc.).Potrebbe essere l’inizio di una pianificazione urbanistica più sensata e ragionevole. Speriamo. Fabio Lisi