domenica 22 gennaio 2012

CrescItalia


Ci piacerebbe chiedere al Bocconiano attraverso il locale miracolo Marchioni, quanto la Fase Due definita CresciItalia sia lontana dal famoso +1,5 % di Pil. Sono bastate poche settimane per mostrare la verità agli italiani: il premier imposto dalla Cu per curare gli interessi tedeschi che collidono con quelli del resto d'europa e la manica di professori, dei quali all'infuori di una onesta Severino, potevamo fare a meno, sono proprio scarsi.  Fighe e festini dalla politica passano alla nautica, l'effetto Monti è molto simile a quello di una canna, inducono entrambi al sonno, uno è più pericoloso quando ti svegli. La maronata compiuta con le concessioni demaniali ha inserito nel calendario nuovi martiri da spiaggia, se non avesse provveduto l'Agenzia delle Entrate a ristabilire le verità demaniali, La Voce dei Bagnini sarebbe ancora listata a lutto. Cosa non si fa per una pagina di pubblicità! Per dirla schietta i cosiddetti tecnici sono stati sbugiardati da un ministro del turismo di Bologna, la retromarcia compiuta è da guiness delle figuracce, permetterà ancora a Galli di mostrare che non è sua materia. Mussoni l'unico che capisce tutto da tempo, ha detto che il problema non è il quattro + quattro, ma i bandi che saranno inevitabili anche nella prossima edizione del decreto, come atto riparatorio di una infrazione europea, non sanabile. Potremmo chiedere a Gervasoni a quanto gli zingari quotano il Governo ABC, se arriva alla colomba, il silenzio di King George è eloquente, più le agenzie di rating ci massacrano, meglio la Borsa reagisce, segnale della bufala politica e finanziaria che ha prodotto la più scandalosa anomalia istituzionale. Al Cavaliere va benissimo, non ha mai contato tanto, lo tengono ancora per le malandate palle con le frequenze, però i processi non interessano ai lettori di Repubblica, può riprendere le danze senza chiedere carte d'identità. Dei democrat ha parlato Gambini, nella prima delle sue omelie quadrimestrali, al solito ci prende, conoscitore profondo del recinto, quando esterna ci succede di concedere subito entusiastiche ragioni, poi scatta la solita impertinente domanda sul dove fosse. Ci è successo sul Prg di Chicchi, Fiera, Palas e perfino su Gnassi, su Ravaioli aveva ragione lui, su Melucci...anche. Il tema delle liberalizzazioni è troppo serio per essere affrontato con tanta improvvisazione, nel contesto economico peggiore per riceverlo, non era prioritario, un'immensa cortina fumogena dietro alla quale si cela ancora una volta la Casta, rimasta indenne da ogni piccola manovra, assieme naturalmente alle Banche e le Unipol nascenti. Cercano di distogliere l'attenzione dagli ingressi furtivi nelle tasche di lavoratori e pensionati, diretti ed indiretti, gli unici indecenti decreti riusciti, il resto è pubblicità, anche fiscale. Non siamo certo amanti degli spettacoli sudisti conditi con forconi e mafie, abbiamo maturato un'età che ci permette di fare paragoni, per il momento reagiscono solo i più colpiti, siamo convinti che presto il movimento risalirà lo Stivale. Per capire che non è cambiato niente, hanno previsto i soliti quattro miliardi per il Sud, mentre Bossi cura le Trote.