mercoledì 19 settembre 2012
Ambarabacicicocò
E adesso con chi sto?! Bersani o Renzi? Questo è sicuramente il pensiero che
frulla in questi giorni nella testa del nostro Lapo della Saraghina, combattuto nel dover
compiere una scelta di campo e, quindi, cosa per lui insolita, schierarsi
pubblicamente. Il problema non è di poco conto se si pensa a come si
muove in politica. La città non è amministrata ed il sindaco costruisce il suo
appeal nei confronti dei cittadini sfornando lo slogan giusto al momento giusto
e facendosi fare la foto giusta al momento giusto…..e con il personaggio
giusto. In questi giorni, sulla stampa locale, sono pubblicate alcune foto che
lo ritraggono con Matteo Renzi durante la campagna elettorale dell’anno scorso.
Chi non ricorda la biciclettata lungo il Corso d’Augusto dei due giovani pronti
a sfidare il mondo? Poi Renzi, con tanto coraggio, il mondo l’ha sfidato per
davvero e Gnassi, invece, si è rintanato sotto le ali protettrici del “sistema
emilano romagnolo”. Ma oggi nel PD bisogna scegliere: Bersani o Renzi? Già, bel
dilemma. Renzi rappresenta il salto generazionale che taglia il cordone
ombelicale con la seconda repubblica, il modo nuovo di interpretare la
politica, il partito, la società che cambia; nel PD è la voglia di dire basta a
chi negli ultimi vent’anni non è stato in grado di risolvere i problemi del
Paese, anzi, in parte ne è responsabile. Bersani, d’altro canto, per Gnassi è
il porto sicuro: è il partito che lo ha cresciuto; è la corrente che gli ha
permesso di vivere di politica e di diventare sindaco; è il collegamento a
doppio filo con un sistema di cui Andrea è il frutto e senza il quale,
probabilmente non esisterebbe più. Quindi, se scegliesse di schierarsi con
Renzi, dovrebbe fare una battaglia a viso aperto contro la nomenklatura del PD,
un gesto parricida. Se sceglie Bersani, di contro, fa chiaramente capire che
non può staccarsi da quel sistema e che i suoi pistolotti sulla modernità sono
solo locandine per gli elettori, perché poi, quando arrivano gli ordini, si fa
come dicono i soliti big. Chissà se esiste un giornalista in grado di far dire
con chiarezza a Gnassi con chi si schiererà? Magari, lo stesso giornalista
volonteroso che volesse andare un po’ controcorrente, potrebbe rivolgere la
stessa domanda a tutti i giovani piddini beneficiati dalla politica, iniziando
dalla Marchioni che non vuole lasciare Roma, fino a Vitali che non vuole la
provinciona, passando per la Petitti che dice sempre quello che gli dicono di
dire. Chi di loro sta con Renzi e chi con Bersani, chi sotto coperta per
saltare poi sul carro del vincitore? Forse pensiamo male, non chiediamo
scusa, ma ci sembra quasi che si vada delineando un quadro di questo tipo: chi
deve conservare un posto datogli dal partito sta con Bersani, chi non ha nulla
da perdere sta con Renzi. Alla faccia del confronto sulle idee. Il fido Mattia Passabile col coraggio della sua antica partita iva, ha deciso di passare il Marecchia sul ponte che traballa, Matteo gli ha promesso che risolverà i casi spinosi delle zanzare viserbesi e manderà centinaia di pulman di turisti da Firenze alla pensione, pardon.. Hotel Morolli