CARIM - Un tipico caso italiano
Il prossimo 27 Settembre si svolgerà l'assemblea di CARIM che sancirà
chi si troverà alla guida del più importante istituto di credito del
territorio dopo la lunghissima ed inusuale parentesi del
commissariamento, inusuale perché durata due lunghissimi anni, il che
sta a dimostrare quale fosse la reale criticità dell'istituto.
Criticità dimostrata anche dall'imposizione fino al 2020 da parte dei
commissari uscenti della società di revisione contabile indicata in
PriceWaterhouseCoopers, come dire: fatevi pure il vostro consiglio di
amministrazione ma chi vi controlla in ultima analisi lo decidiamo
noi.
Come in un film western è ripartito l'attacco alla diligenza.
Da una parte ritroviamo i curiali ciellini della Fondazione
devotissimi a Santa Poltrona e a Sant'Eurino, dall'altra - ed è una
novità - i due promotori finanziari Gnassi e Vitali (ricordate a fine
Aprile i loro appelli a sottoscrivere azioni Carim?) insieme
all'immarcescibile Manlio Maggioli.
In mezzo i piccoli azionisti che non trovano nulla di meglio che
offrire l'ennesimo curiale, Conti, anche lui devoto agli stessi Santi
della Fondazione.
Ora in un paese normale, visto la situazione della banca che definire
critica è essere ottimisti, buonsenso avrebbe voluto che all'assemblea
degli azionisti fossero proposte almeno tre compagini diverse con tre
piani industriali diversi.
Si perchè in una banca come la CARIM non servono persone riferibili
"a", ma idee per come uscire "da" una situazione disperata. Serve un
piano industriale efficiente, verificabile, confrontabile.
Capiamo che la locuzione "Piano Industriale" è indigesta ai poltronari
di professione, ma è solo quello che realmente serve. Invece al solito
nulla di ciò, solo la vecchia e consunta logica della spartizione
delle cadreghe per appartenenza.
E allora consigliamo ai commissari, se si sono trovati bene dove hanno
alloggiato in questi due anni, di lasciare un'opzione per il 2015,
vista la situazione é probabile che siano costretti a tornare.
PS Aggiungiamo un serie di domandine e ne ricordiamo una che già
inoltrammo a mezzo stampa diversi mesi fa:
"Quanti piccoli azionisti, sui 7000, hanno scelto di “svendere” le
proprie azioni? Quanti invece hanno firmato per il rilancio di Carim,
sottoscrivendo altre azioni dal valore "ridicolo"? Cara Fondazione,
Caro sig. Pasquinelli, ancor oggi non avete risposto alla nostra
domanda di tanti mesi fa: vorremmo i nomi e cognomi di quella dozzina
(e oltre) di fortunati che riuscirono a vendere a prezzo pieno le
proprie azioni, poche ore prima del commissariamento del "nostro"
Istituto.
Ci aggreghiamo infine alla domanda del Gruppo Antimafia Pio La Torre:
Com’é possibile aver selezionato Alberto Mocchi per la carica di
Direttore? "Proprio l’ex direttore del Banco di Desio, indagato per
riciclaggio. Lo stesso istituto (cita il GAP) proprio dalla Banca
d’Italia (ironia della sorte!), dopo le ispezioni del Novembre 2011,
era stato accusato di carenze nei sistemi antiriciclaggio informatici
e organizzativi della capogruppo e di alcune controllate. Siamo
consapevoli che Mocchi all’epoca aveva già lasciato il suo posto (e
chissà perché? Verrebbe da chiedersi); tuttavia sappiamo anche che per
alcuni esponenti ed ex dipendenti delle controllate Banca Desio Lazio
e Credito Privato Commerciale la Procura di Roma ha chiesto il rinvio
a giudizio per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio,
per vicende del 2009, quindi quando Mocchi era ancora sulla sua
poltrona di Direttore Generale".
PPS Buona spartizione !!
MoVimento 5 Stelle