mercoledì 19 settembre 2012

La Rimini di Una Volta

E’ una vera competizione quella che è partita tra due gruppi Facebook che hanno per “mission” quella di ricordare la Rimini di una volta. Indubbiamente i risultati sono di tutto rispetto con uno numero di “fan” per ogni pagina notevoli. La differenza è di qualche centinaio. Il primo gruppo Rimini Sparita godrà però di quella pubblicità che il Cicchetti del quindicinale Chiamami Città ha già reclamizzato, mentre il gruppo La Rimini che non c'è più ad oggi pare non abbia intenzione di agganciarsi ad alcun quotidiano locale. Entrambi i gruppi nascono quest’anno, il primo (Rimini Sparita) il 19 aprile, il secondo il 28 maggio. Se da un lato è evidente l’intento apolitico e apartitico, come recita chiaramente la pagina di Rimini Sparita, nel quale vige l’assoluto rispetto degli altri utenti e della comune ‘netiquette’, ci auguriamo che lo sia anche l’altro incubatore di fotografie e ricordi della Rimini che non c’è più, dove campeggia un più semplice “La pagina nasce dalla volontà di appagare i curiosi o semplicemente per ricordare, attraverso le immagini, Rimini e la sua storia. Una carrellata di immagini, fotografie e cartoline che testimoniano come la nostra città è cambiata nel corso degli anni. Entrambe le pagine sono un ricco contenitore della Rimini di una volta, ma non solo monumenti ed edifici o costruzioni ormai spariti, ma anche cartoline viaggiate di come erano le nostre frazioni e come erano raffigurate. Insomma, due tesori che speriamo abbiano la costanza e la passione di continuare a raccontarci la nostra città, gli eventi e i personaggi di una volta. Bellissima la nota diffusa da Rimini Sparita il 14 settembre e che evidenzia anche la situazione comica dell’anfiteatro romano: “…E c'era questa rete metallica oggi, quando sono passato per caso nel giardinetto che costeggia l'Anfiteatro romano, e mi sono fermato perplesso. Ma chi occorre tenere fuori, ho pensato, perchè non posso entrare e "vedere" ? (e io sono nato qui, figuratevi cosa possa pensare uno che viene da "fuori"). Non abbiamo messo reti attorno all'Arco, al Ponte, al Castello o al Tempio, perchè qui si? E le erbacce stanno crescendo senza controllo mentre il giardino esterno è pulito. Ma dai, cosa ci vuole? La gente entra e passeggia, si siede sui gradoni sgretolati e immagina i gladiatori, quel sangue rosso allora come oggi, delle vite di una volta, lotte in cui mai vorremmo vedere domani coinvolti i nostri figli; scattare due foto a pietre assolate ed andarsene quasi in punta di piedi”. Magari qualche consigliere può porre un’interrogazione all’assessore Pulini? Ora anche il Resto del Carlino di Rimini ha iniziato una medesima attività di “ricordi di Rimini”. Come dire “ma perchè non c’avevamo pensato prima? Magari vendiamo qualche copia in più!” Ecco, sarebbe bello se per una volta i tanti dipendenti del Comune di Rimini, settore cultura, in particolar modo “il Biordi”, avessero la voglia di visitare queste bacheche. Che fate, leggete la Gazza on line o Repubblica.it? Ci sono tanti spunti utili per fare autocritica sul proprio sistema museale e chiedere a Sistema Museo: ma voi che state facendo? Siamo online? Quanti accessi? Abbiamo una pagina ad hoc? Tutto ciò a costo zero. 
Mark Towers