venerdì 28 settembre 2012

Scusate

Quando si parla della spiaggia sembra di avventurarsi in casa d'altri, le leggi della repubblica italiana s'infrangono contro le mura del lungomare, inizia l'Isola delle Rose. Ci sono centinaia di abusi che tutti conoscono, invece di agire secondo la Legge, la discussione cazzeggia sulle modalità di sanarli. Esistono davvero due realtà non conciliabili, si potrebbe organizzare una partita urbanistica: Bagnini vs Normali. Provate in casa, in giardino, nei campi, nell'albergo, nel negozio, dall'amante, a realizzare un decimo di quello che in questi 30 anni (unità di misura riminese) è stato edificato, piantato, posizionato, gettato sulla sabbia. Conoscendo  bene la materia ed i protagonisti, non siamo mai stati invitati alle discussioni casalinghe che si svolgono ai Sun, una delle tante, troppe manifestazioni fieristiche in disarmo. E' avvilente che i duellanti siano sempre gli stessi, cosa hanno di tanto particolare, quasi magico ed attraente, i bagnini rispetto agli altri imprenditori e cittadini? Non riusciamo a capirlo, sono relativamente pochi ma dotati di assurdi privilegi, per una categoria che da sola misura come un piccolo stabilimento Fiat, vengono chieste esenzioni, modifiche alle leggi europee sul libero commercio che nessuno ha mai avuto il coraggio di avanzare in ambiti molto più strategici. Non sarà che la nostra politica ha paura di tutto, perfino di un cinguettante passerotto toscano, alla fine se non vince farà perdere D'Alema, consideriamo Bersani da sempre quello che non comanda, dietro alla sua figura si staglia ancora l'ombra del Migliore. Il Delegato ha capito che con l'insistere nella discussione, dopo una presuntuosa intromissione, correva il rischio di attizzare  pericoli per la salute e le primarie. Il problema principale non sono i giochi della Chicco, come amano raccontare i più corretti estensori di denunce dei redditi, ma le enormi cementificazioni che hanno fatto sparire la sabbia. A maggio quando la questione diventò non oscurabile nemmeno dalla stampa amica, il simpatico John Mussoni, antico sceriffo dei salvataggi, chiese senza evidente imbarazzo che l'arenile venisse considerato zona urbanizzata, prendendo lo spunto da Cesenatico. Una oscenità, dalla passeggiata non si vede il mare, ma i ghirigori degli stabilimenti balneari, in estate non circola l'aria, è come stare in Piazza Maggiore. Questa sarebbe la copia conforme delle vostre aspirazioni? Se avessimo una Amministrazione, avrebbe già indetto le gare d'appalto per evidente incapacità a reggere il confronto imprenditoriale nel prossimo futuro. Una richiesta strumentale, come un Conte qualsiasi, Mussoni "non può non sapere" che per urbanizzare l'arenile occorre una modifica al Piano Paesaggistico Regionale, una Variante al Prg Vigente ed una al Piano Spiaggia (quinta). Con proposte di questa natura siamo giustamente all'indice della moralità urbanistica. Dobbiamo rilevare, usando tutte le precauzioni del caso, che l'assessore (per quanto?) agli abusi sembra volere perseguire la politica del dialogo, oltre a tirare la tratta di Bertino, i contenuti sono un misterioso Graal, abbiamo solo capito le motivazioni per il tendone del Circolo Viserbese, non erano contenute però nell'ordinanza. Quello che è stato posato senza autorizzazione ambientale può essere sanato, va comunque rimosso per dimostrare uno straccio di precarietà, parimenti può essere reinstallato se rispetta il Piano Spiaggia, obbedendo alla Legge Regionale che prevede una diminuzione del 10% delle superfici edificate, non delle esistenti, che non significa niente, bensì di quelle autorizzate. Che la spiaggia sia cosa assai complicata lo aveva capito benissimo il Padre del Piano Spiaggia Originale che indicava cosa serviva alla città, non cosa volevano i bagnini ed...i chioschisti. Non per caso, nell'Originale non si permettevano restaurazioni, ma solo l'attuazione in termini totali del previsto stabilimento balneare, che se fosse stato realizzato avrebbe messo al riparo gli operatori dalla Bolkestein, per tutte le grandi opere era possibile prevedere allora concessioni pluriennali. Nel caso della nostra spiaggia potevano arrivare legittimamente ai venti/trenta anni. Ha vinto come sempre la mediocrità, la miopia, l'ingordigia senza scontrini, aiutata dalla politica del basso consenso, come per i Fiorito, Lusi e...Pen..tutti erano d'accordo. Non si è mai trattato della difesa di una categoria, che può essere perfino nobile se giusta, ma della legalità e dei principi sacrosanti che non possono essere violati dai Lombardi, Pizzolante, Piva con il contorno delle Petitti in attesa di prendere il posto del medico. L'aspetto più inquietante, scusato solo dalla difficoltà della materia e dai troppi inquinatori della verità è l'assenza dal dibattito di forze che per molto, molto meno organizzano stupendi comizi...parmensi. Si può sempre rimediare, Favia non ha mai detto niente, ma i riminesi stellati possono iniziare, loro non possono andare in Cina.