domenica 9 settembre 2012

La Dura Legge

Approfitto del Vostro spazio per fare i miei auguri più sinceri a Gianluca Tamburini, il consigliere del M5S che entra a sostituire Daniele Arduini che, come sappiamo, ha deciso di dare le dimissioni. Mi sento anche di ringraziare Daniele perchè so che ha lavorato bene. Il suo ultimo intervento sul divieto di attendamento dei circhi con animali esotici al seguito, sul nostro territorio, è stato molto apprezzato e giustamente votato all'unanimità. Fatta questa doverosa premessa, come non accennare alle ultime polemiche innescate dal fuori onda (?) velenoso di Giovanni Favia, consigliere regionale M5S in Emilia Romagna, al secondo mandato? Anche perchè sembra proprio che una buona parte delle suddette polemiche siano partite proprio da Rimini, un paio di anni fa. Con il pretesto della "democrazia dal basso", in pratica si volevano togliere di mezzo Grillo e Casaleggio "colpevoli" di non voler assecondare tutte le velleità di chi, una volta entrato nel M5S, non gli andava più bene la sua "dura" legge. Ma certo. Perchè? Se siamo in democrazia, si può anche buttare all'aria quello che non ci piace. Naturalmente, di andarsene democraticamente, nemmeno parlarne e, soprattutto, fuori Grillo e Casaleggio ma ci teniamo il nome e il simbolo del movimento perchè se ne facciamo uno nuovo di pacca, non ci vota nessuno. Tutto "democraticamente regolare". Certo, non tutti i partecipanti a quell'evento avranno avuto le stesse velleità ma tanti altri sì. Adesso qualcuno sicuramente si metterà a gridare che non è vero niente, che "fuori le prove", ecc, ma checchè se ne dica, questo era il segreto di Pulcinella perchè 150 persone presenti hanno parlato molto fuori da quel contesto e registrazioni e video della due giorni di Rimini sono stati in rete per diverso tempo, prima che qualcuno molto saggiamente ma tardivamente, le togliesse dagli occhi del mondo e quindi, come si dice a Napoli: "Accà nisciuno è fesso". Ora, la democrazia non è "faccio quello che mi piace e se mi fa comodo". Oppure, "oggi accetto queste regole e domani se cambio idea ho il diritto di buttare tutto per aria". Questo è il caos con tutte le conseguenze negative che comporta. La democrazia è anche e soprattutto rispetto delle regole e le regole del M5S sono scritte a chiarissime lettere fin dalla sua creazione e gente come Favia e i vari "dissidenti" che mugugnano fra di loro, nella "ristrettissima" cerchia delle mailing list (centinaia di occhi e gole profonde) o a microfoni spenti, le conoscono benissimo e, se sono entrati nel movimento, significa che le hanno accettate. Certo, è vero, le regole del movimento sono piuttosto durette per chi non ha i maroni per poterle rispettare e soprattutto per chi pensa e/o spera di fare carriera lì dentro mettendosi in mostra ad ogni occasione: stile Gnassi per capirci... 1. Fedina penale pulita 2. Taglio degli stipendi esagerati 3. Rinuncia ai rimborsi elettorali 4. Se vieni eletto, 2 mandati e poi casa e non sei ricandidabile 5. Se occupi già una carica non puoi lasciarla per candidarti ad un'altra. E' dura eh? Durissima. Ma solo per quelli di cui sopra. Queste regole sono state create come deterrente per quelli che pensano di usare la politica per arricchirsi a spese dei cittadini e per evitare che rimangano in politica per tutta la vita. Nel nostro parlamento, il soggetto che sta lì da meno tempo è Casini che vive in quella sede a spese nostre da ben 28 anni. Altra polemica, il marchio del movimento che, udite udite, appartiene solo a Grillo! Una vergogna a cielo aperto! Intanto Grillo è il suo fondatore e quindi ha tutto il diritto di detenerne il marchio e comunque, ogni gruppo/partito politico e non, possiede un marchio che, per tutela, va registrato e per fare questo ha bisogno di un proprietario che non può certo essere tutta la popolazione di simpatizzanti del M5S. I cosiddetti "dissidenti" che vorrebbero far fuori Grillo/Casaleggio e con loro la dura legge del M5S, si mettano il cuore in pace perchè le regole BASI che costituiscono i pilastri di questo movimento, NON SI CAMBIANO perchè sono proprio quelle che fanno del M5S una realtà politica diversa dai vecchi partiti corrotti e arraffoni. D'altro canto, i vari Favia sparsi un po' ovunque all'interno del M5S possono sempre emigrare in un altro partito molto più democratico di questo. Avrebbero solo l'imbarazzo della scelta visto che, a parte l'Idv, che comunque ha le sue belle grane da sistemare, tutti gli altri sono uno la squallida fotocopia dell'altro. Auguri ancora a Tamburini e soprattutto, buon lavoro. Rimini ne ha bisogno.

Sonia Toni