lunedì 24 settembre 2012

Servizi Parte Prima

SalvaRimini ha sempre sostenuto che gli asset dei Servizi (acqua, gas, rifiuti) devono rimanere in capo al pubblico e la gestione attraverso regolari gare ad evidenza europea venga affidata frammentando gli appalti per non creare ingiusti monopoli. Lo stesso discorso, anche questo in solitaria compagnia, lo abbiamo proposto per il demanio marittimo: la spiaggia delle Oasi e...Cna. Hera si è trasformata nell'esatto contrario delle ipotesi paventate, un mostro che ha invaso ed inghiottito il comparto dei Servizi. Sono presenti tre grandi anomalie: il prezzo che i cittadini pagano viene deciso da pochissimi soggetti, nella gestione, in qualità di soci, si sono gli stessi enti che decidono sulle tariffe, l'appalto non scade mai. In queste condizioni esisterebbero ragioni fondate per un intervento delle Autorità di Garanzia ma la potenza della propaganda è enorme, se diamo una semplice occhiata ai bilanci di Hera, si capiscono le ragioni della difesa di questo monopolio, se leggiamo la lista dei dipendenti e dirigenti capiamo le ragioni di una difesa politica tanto forte. I Grillini a Parma sono diventato i nemici dei democrat non tanto per avere conquistato una città dell'ex feudo di Vasco, quanto per volere bloccare l'appalto dell'inceneritore mettendo in crisi Iren, una piccola multiutility rispetto al mostro Hera. Nessuno s'interessa di quanto costa l'acqua, stessa cosa per la raccolta rifiuti, l'importante è che qualcuno li raccolga e non succeda come a Napoli. Poi ci sono mille manfrine ben raccontate su quella differenziata, condite con immagini di grande efficienza. Provate ad usare il Numero Verde di Hera!!! Lo abbiamo detto in altre occasioni, ma lo ripetiamo, è arrivato il momento di smettere di fare le allodole al cospetto degli specchietti. Perchè a Rimini un'albergo di trenta camere deve pagare nei cento giorni (una volta) di apertura una media di 100 euro al giorno? Ammesso che produca anche 200 kg di rifiuti, una enormità (equivalenti a più di 15 sacchi), la media per chilo diventa 50 centesimi. In Italia con cinquanta centesimi si producono e si vendono beni di prima necessità come latte, grano e vino, non ci vuole molto a capire che per arrivare al prodotto finale ci sono passaggi ben più complessi ed onerosi. Qualcuno potrebbe obbiettare che gli esempi portati sono casi limite, in realtà sono tante le imprese che pagano il costo della raccolta rifiuti, praticamente senza crearne, come le mostre di materiali e affini, oppure i saloni esposizione auto, ma anche gli stessi uffici dove si svuota un cestino della carta due volte alla settimana. Se è vero, come è vero, che il costo della raccolta è una tariffa, da parametrare all'effettivo utilizzo del servizio, aver massificato le varie utenze è una forzatura strumentale per incassare di più. Tra raccolta e smaltimento non si dovrebbero superare i cinque centesimi, che possono al massimo diventare 10 con annessi e connessi, che sarebbero tutti gli esponenti politici che lavorano nel Mostro. Passando all'acqua, dobbiamo anche ringraziare, siamo fortunati che la fanno sgorgare dai nostri rubinetti. La cosa bizzarra è che Hera rappresenta già il secondo passaggio dopo Ridracoli, dove con qualche piccola differenza esiste lo stesso meccanismo. Paghiamo una depurazione fatta solo in parte, vedi merda in mare, ma invece di spingerla al largo con opere faraoniche perchè non iniziamo praticando la prima regola dell'ambientalismo: inquinare il meno possibile, pensando al riciclo dell'acqua oppure per quanto riguarda le acque meteoriche, creare sistemi per rimetterla in falda con semplici vasche a dispersione, munite di  controllo per verificarne la salubrità. Ovviamente chi realizza questi impianti deve avere appositi incentivi, come avviene per la produzione di energia. Il sistema oggi è più propenso a consumare che conservare, i temi ambientali sono cartoline di Rimini che rimangono nei cassetti degli assessori, fare il verde era diventato un mestiere. Il quadro ha poi un'altro grande difetto degenerativo rappresentato da una rete idrica vecchia e fallata, non si capisce con quali risorse si debba rinnovare, abbiamo dispersioni enormi valutate ai tempi dell'Amir in oltre il 30%, oggi molto più forti. Non abbiamo affrontato il Sistema Gas, la vendita della partecipazione maggioritaria in Servizi Città è un atto sublime, il Soros Comunale si è superato. Alla Seconda Parte.