lunedì 17 settembre 2012

Te La Do Io

Il Grillo Pensiero era già fortemente abbozzato quando gli addetti alla Censura Rai si scontrarono duramente con lui. Un cavallo di razza, mai preso sul serio, sempre osteggiato dai salotti buoni, politici, giornalistici, universitari. La sua forza risiede nel desiderio di cercare soluzioni alternative, disposto a rischiare per difenderle. Avrebbe potuto diventare un Benigni, ha maggiori qualità interpretative e più capelli, gli autori dei testi si vendono al migliore offerente, c'era il problema di memorizzare un pamphlet come la Divina Commedia. Non viene analizzato, studiato, lo si vuole demonizzare dimostrando una assoluta miopia elettorale. L'esempio Renzi è illuminante, forse anche per le Petitti di casa, il suo linguaggio, pur rimanendo in un democristianesimo moderno, mutua espressioni, slogan, labiali e facciali tipici del presunto comico Beppe. Abbiamo visto la composizione della fauna democrat che lo segue, attenzione, rappresenta davvero una novità in un partito che non ha mai fatto i conti con la sua storia, ne ancora con Penati, pensando di svincolare con troppe mutuazioni per non cambiare. La rottamazione richiesta non è altro che l'avviso di chiusura delle indagini, Grillo appare come l'unico politico in grado di parlare direttamente agli elettori senza ricevere sberleffi e pernacchie. La sua pericolosa rivoluzione mette al centro del progetto il cittadino partecipante, presenta naturali rischi che vengono enfatizzati come attentati democratici, da quelli che non conoscono, beati loro, come si comporta la concorrenza. Basta guardare la casa e casta democrat, volete seguire quell'esempio, cambiate movimento e strada, quasi compagni come prima, se vi va bene diventate dei Morolli Passabili. I benaltristi, categoria sublime della sinistra critica, affermano che occorre andare oltre Grillo, proviamo per una volta a finire un compito che la fortuna ci ha assegnato, quelli di riparazione li faremo ad ottobre, è una vita che funziona così per noi.