Non sono passate nemmeno ventiquattr’ore dal nostro articolo “Estate 1914 (pardon 2014)” che le peggiori previsioni possibili si stanno avverando. Nelle ultime ore si sono verificati tre fatti che confermano che la guerra civile ucraina è imminente e l’Europa e gli Stati Uniti che l’hanno preparata e finanziata sono decisi a combatterla. Almeno pare... . Il Segretario di Stato USA Kerry ha definito i guerriglieri galiziani che da un mese hanno occupato e fatto terra bruciata del centro di Kiev “combattenti per la libertà”. Esattamente come i loro colleghi siriani che dal 2011 combattono in Siria. Con la Jihad islamica... . E’ un fatto simbolico ma significativo. Un fatto tutt’altro che simbolico è invece l’avanzamento degli incrociatori AEGIS con i loro sistemi antimissile nel Mediterraneo orientale e nel Baltico. Una minaccia chiara alla Russia qualora fosse tentata di difendere la metà russofona dell’Ucraina da quello che sembra un sempre più imminente intervento della NATO. Intervento che, come prevedibile e previsto, scatterà dalla Romania più che dalla Polonia (ora un po’ più prudente). Fonti del Servizio Segreto Esterno di Bucarest (il SIE) fanno, evidentemente ad arte, filtrare notizie circa gli F 16 americani (largamente presenti in Romania) che stanno “scaldando i motori”. Così come i (pochi) aerei rumeni. Tutto questo perfettamente in linea col sogno di Basescu della “Grande Romania” del 1918 e dei suoi “confini storici” di cui parlavamo ieri. A questi tre segnali inequivocabili fanno da contorno notizie apparentemente di minor conto, ma che danno un segnale del clima che si respira da quelle parti. Van Rompuy dichiara che: “...l’Ucraina deve far parte dell’Unione Europea,,,” (!) e l’ex ministro degli esteri svedese, a sua volta, conclude “...i rapporti UE- Russia sono ormai in un vicolo cieco...”. Dove “il vicolo cieco” debba andare a sboccare lo capiscono, appunto, anche i ciechi tenendo conto che la Svezia è insieme alla Baviera e USA uno dei santuari della guerriglia ucraina. Anche il “Giornale” di Sallusti ha inviato il suo maggior esperto di guerre civili Fausto Biloslavo che, non a caso, ha cominciato a tener la sua rubrica col titolo eloquente: “gli occhi della guerra”. Bene, l’Euroburocrazia (con la Merkel d’accordo in extremis) ha trovato il suo diversivo ai terrificanti problemi economici interni nella nuova “marcia verso l’Est” e cioè: “arrivare a Mosca (al suo petrolio e al suo gas)... passando per Kiev”. Esattamente come fece settant’anni fa circa un altro tedesco di origine austriaca (era nato a Linz il 20 aprile 1889). I Riotta e i Biloslavo si fregano le mani dalla contentezza. Ma attenzione! I “Galiziani” sono una compagnia difficile...molto difficile. I loro nonni combatterono con le SS massacrando, oltre a russi, soprattutto ebrei (quelli però da quelle parti sono scomparsi...) e polacchi. E i nipotini (pure adottati da Barroso, Van Rompuy e Draghi oltrechè, ovviamente, da Kerry e McCain) non sono da meno.
PS: A proposito: deve essere stato consolante per Putin leggere sulla “Stampa” l’articolo di Riotta contro Grillo. Finalmente, dopo il capo di stato russo, “l’illuminato” della famiglia Elkann/Agnelli ha trovato un altro da odiare.
Il Cancelliere