martedì 3 giugno 2014

Farage o no? L'opinione del Cancelliere

Da parecchio tempo chiedevamo al Cancelliere di commentare i principali fatti di queste settimane. In realtà ci aveva risposto evasivamente e tutto sommato ne capivamo anche il motivo. In primo luogo,di recente, l’esito delle “Europee” in Italia l’ha profondamente deluso nonostante (e noi lo sapevamo) l’avesse in buona parte previsto. Parliamo ovviamente del risultato del M5S. Inoltre da mesi, anzi da anni, è angustiato dagli avvenimenti nell’Europa dell’est ove egli vede (e noi speriamo si sbagli) i prodromi di uno scontro mortale per l’Europa. Tuttavia sulla vicenda del giorno e cioè fare o no l’alleanza Grillo-Farage (più Marine Le Pen) finalmente ci ha risposto e lo ha fatto, com’è suo solito, in maniera inequivocabile. Caro Lugaresi rispondo ai tuoi quesiti:
1) sulla necessità, nel Parlamento europeo, di una alleanza anti euro, con Neil Farage in primo luogo, la mia risposta è assolutamente sì.
 2) Capisco che questo possa creare molti scontenti all’interno del Movimento; scontenti che poi verranno amplificati a dismisura dal mainstream di regime che trovano in questo una buonissima occasione per attaccare l’unica forza di opposizione italiana. Ma su questo sarà bene che ci si ricordi che non ci si può fare nulla. La “stampa a reti e menzogne unificate” dipende esclusivamente dall’eurocrazia e dai singoli governi nazionali che essa esprime. Quindi se un gruppo politico è effettivamente di opposizione a questo sistema sarà sempre e comunque attaccato. Qualunque cosa faccia. Se il M5S si alleerà con le forze anti euro, ora presenti con gruppi abbastanza consistenti in Europa, sarà attaccato come “fascista” e (se va bene) “populista”. Se non lo farà sarà accusato di essere ininfluente (in questo caso con un po’ di ragione...). Tanto vale quindi scegliere la strada di una opposizione comune con soggetti tutt’altro che di second’ordine come sono Farage, Le Pen, e altri minori gruppi anti euro e/o indipendentisti.
 3) Infatti la linea di faglia politica dei prossimi dieci anni in Europa sarà tra i fautori del super governo non eletto dei massoni Van Rompuy, Draghi, Rehn e di quelli, come loro, che verranno dopo contro i difensori dell’identità nazionale. Questi ultimi avranno varie connotazioni (Grillo non è Farage, né Le Pen e viceversa) ma tutti difendono l’idea che ha garantito quel tanto di democrazia che c’è stata nella seconda metà del ventesimo secolo. Democrazia costruita dallo stato nazionale che l’eurocrazia sta distruggendo. Con in più una “follia da espansione” copiata dagli U.S.A. e lasciata gestire ai nuovi soci (pazzi) dell’Est (Poloni,a Romania, domani Ucraina…). Lo strumento privilegiato di questa distruzione è stata la moneta unica, la quale annienta i paesi più deboli e rallenta comunque anche quelli più forti. In questo scenario io non avrei dubbi da che parte stare della barricata o, per usare l’espressione di prima: “della linea di faglia”. Pur non avendone voce alcuna in capitolo spero che il M5S faccia questa scelta.
 4) Sarà una scelta dolorosa perché sotto la pressione mediatica del “pensiero unico” e della sua “stampa unica” il M5S subirà delle perdite non indifferenti. Specialmente tra quei “militanti”, e mi sembrano molti, poco preparati e con le idee poco chiare. Tuttavia è bene ricordare che si tratterà di una battaglia storica che deciderà della pace e della guerra nei prossimi decenni, e che, degli uomini che si vogliono definire tali, devono combattere. Gli incompetenti, i venduti, o semplicemente gli ignavi, che dell’umanità costituiscono una buona fetta, saranno persi comunque. Tant’è, quindi, fare una scelta semplice e radicale.
 5) In questo senso, inviterei coloro che possono decidere, a non dare alcun peso alle accuse, di volta in volta sempre più fantasiose, contro Farage, Le Pen, e magari Putin. Non scherzo, proprio Putin, poiché anche lui, fuori ovviamente dall’Unione Europea, sta combattendo e in modo molto più duro per la salvezza del proprio stato. E va detto che i suoi avversari non sono i Barroso, i Van Rompuy e gli altri opachi ma, pur temibili bellimbusti della troika, bensì gli strateghi del Pentagono che come nemici contano molto di più. 
6) Concludo quindi il mio pensiero che sicuramente a molti non piacerà ma, credo, abbia almeno il pregio di essere chiaro. Se il M5S sceglierà la strada dell’opposizione solitaria sparirà, non ancorandosi ad alcuna idea quale è invece quella dei cosiddetti euro scettici che rivogliono la sovranità in capo agli stati nazionali e non alle élites non elette, scelte e nominate dalle istituzioni finanziarie e massoniche che fatalmente sono nemiche mortali dei popoli (forti, le élites, della loro “illuminazione” e soprattutto dei loro soldi). Non nascondo che la battaglia può essere persa, ma almeno sarà “una buona battaglia” degna di essere combattuta qui e ora. Se dovesse essere perduta, altri continueranno.
 7) Aggiungo che, per combattere questa battaglia, occorre anche una forte autocoscienza delle forze in campo (il nemico è apparentemente invincibile) e del “principio di realtà” (che invece fa ben sperare). Occorre liberarsi di molti pregiudizi proprio per guardare in faccia alla realtà che è l’unica alleata delle autentiche forze della libertà. Faccio solo un esempio per chiarire: quando un mese fa il super ministro massone svedese Carl Bildt dichiarò: “...la religione ortodossa è il principale nemico dei valori occidentali...” ci ha dato un prezioso strumento per capire (per chi voglia capire...) chi sono gli attori in campo, chi i nemici e chi gli alleati (anche se oggi per noi poco usuali...). Se Grillo capirà questo e la parte riflessiva del M5S lo seguirà sarà una buona notizia per lui e per noi. Diversamente se anche lui divorzierà dal principio di realtà... beh!... altri prenderanno il suo posto e combatteranno la “buona battaglia” contro il sistema “a reti, bugie e miseria unificate”. Dove le ristrettissime élites godono e i popoli muoiono. Quanto al “razzismo” di Farage basterebbe leggere (per citare solo due esempi) qualche frase di Gandhi e di Giovanni XXIII degli anni ‘20 e ‘50 del secolo scorso. Anch’essi per il “pensiero unico” moderno sarebbero “razzisti” e “nemici dei valori occidentali”. Tanto basti. Per ora. 
 Con stima.
 Il Cancelliere.