mercoledì 18 gennaio 2017

Bad Influence

Per il premio Nobel per la pace (solo) 2009 Barack Obama, il tentativo della Russia di aver influenzato le elezioni del 2016 continua ad essere un’ossessione. Fomentato ulteriormente dalla convinzione delle agenzie di intelligence americane che la Russia abbia voluto aiutare proprio Donald Trump a conquistare la presidenza. A fine Dicembre la Casa Bianca ha deciso di espellere 35 diplomatici sospettati di essere agenti segreti della Russia operanti negli Stati Uniti, e ha deciso di imporre sanzioni alle due maggiori agenzie di intelligence del Cremlino, in risposta a quello che gli USA ritengono essere una serie di cyber-attacchi condotti da Putin durante la campagna presidenziale. Per il momento il presidente russo pur denunciando la cosa non sembra volere reagire con azioni eclatanti, ma a seconda di come la cosa potrebbe prende piega potrebbe precipitare in una vera propria seconda guerra fredda! Ora, tralasciando gli innumerevoli colpi di Stato a firma americana nel mondo o i rovesciamenti di regime che avevano imposto l’elezione di candidati contrari agli Stati Uniti durante tutto il periodo della “ guerra fredda” e oltre, sarebbe molto interessante notare che gli stessi, hanno una lunga storia di tentativi di influenza nelle elezioni presidenziali in giro per il mondo. Come dimostrato dal recente studio di un ricercatore americano in scienze politiche, Dov Levin che ha pubblicato il suo studio dell’anno trascorso: “When the Great Power Gets A Vote: The Effects of Great Power Electoral Interventions on Election Results”. Sostiene con reports della Cia, conferenze, dati declassati, ricerche accademiche sull’intelligence americana, resoconti di diplomatici della Guerra Fredda e di ex funzionari della CIA stessa, che dal 1946 al 2000 gli USA abbiano interferito per ben 45 volte. Intendendo per interferenza elettorale: “ un atto che comporta un certo costo ed è volto a stabilire il risultato delle elezioni a favore di una delle due parti“. Quindi diffondere informazioni fuorvianti, propaganda, materiali utili ad avvantaggiare il candidato o il partito, inclusi notizie bufale e annunci pubblici con veri finanziamenti, come è avvenuto per alcune elezioni in Giappone, Libano, Italia. Dallo studio emerge anche che la Russia non sia stata esente, contando anche per essa ben 36 casi dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine del ventesimo secolo. Eppure anche dopo il crollo dell’Unione Sovietica, nel 1991, gli USA hanno continuato i propri interventi all’estero, prendendo di mira elezioni ad esempio in Israele, nella ex Cecoslovacchia in Iraq e nella stessa Russia nel 1996, secondo quanto ricostruito da Levin. Dal 2000 a oggi gli USA avrebbero interferito con le elezioni in Ucraina, Kenia, Libano e Afghanistan, portando a casa numerosi successi come nelle campagne presidenziali delle Filippine negli anni ’50, o al rilascio di informazioni riservate per danneggiare i marxisti sandinisti durante le elezioni in Nicaragua nel 1990. In Cile negli anni ’60 o ad Haiti negli anni ’90. Emblematica l’interferenza a Malta nel 1971 dove, secondo il suo studio, gli USA avrebbero cercato di condizionarne la politica strozzandone l’economia nel periodo elettorale! insomma della serie :” un ciclo macellati e un ciclo macellai ! 
 L’INNOMINATO!