giovedì 5 gennaio 2017

Giornalisti/ sondaggisti/cortigiani

Non ne hanno indovinata una!! Giornalisti/sondaggisti/cortigiani, nel 2016, eccetto lo scudetto bianconero, non hanno "previsto" niente che si sia avverato: Brexit, Trump, Raggi e ..mi dimetto se perdo. Difficile, impossibile il mestiere del cartomante politico. Solo a Rimini, città dei misteri che neanche il Gabibbo riesce a svelare, l'attuale sindaco potrebbe invecchiare a Palazzo Garampi. Lo aiuta molto non solo il permissivo, tanto da apparire inesistente, codice etico del Pd, ma soprattutto una (per ora) "intoccabilità". A dire il vero non ha alternative. Piano, piano, piano, i finti oppositori mostrano (al Carlino), le vere ragioni di inspiegabili candidature. Quando il candidato leghista arriva a plaudire la Spiaggia (Notturna) di Gnassi come una sua pensata programmatica, anche Salvini getterebbe la felpa per terra. Fanno finta di niente i giornalisti amici di Grillo, ma quella di Trump è stata la "toppata" più sconvolgente, anche nel breve periodo. La Russia patria di tutti i mali e..doping, sta assumendo, nello scacchiere mondiale, il ruolo che l'America di Obama ha regalato con i bombardamenti compulsivi. Dovevano succedere disgrazie a iosa dopo Donaldone: le borse e l'economia americana festeggiano, solo quella lasciata in eredità da Renzi, fa la fine delle banche di stato. L'aspetto meno inatteso è stato l'epilogo dell'avventura grillina a Roma. Sembra di assistere ad uno degli episodi di eutanasia politica. Chi l'ha scelta? Non la conoscevate? Oppure come è capitato a tutte le latitudini, con poche fortunate sorprese (Torino), il mercato grillino offre solo quello? La risposta è purtroppo si. La scelta è volutamente ristretta, intima. I cerchietti magici non sono solo "quello" riminese, i peccati sono nazionali. Occorre dire che il M5S è l'unica forza politica in ascesa a dispetto dei protagonisti. La scelta di Grillo di rimanere il "padrone" fuori dallo spettacolo è indubbiamente felice. Nella Piazza del Parlamento valgono le regole dell'inciucio. Guardate il Cavaliere, imbalsamato, dato mille volte per finito, detta i tempi all'amico Gentiloni. Possiamo essere ancora prigionieri di queste meline istituzionali? Un personaggio che in nessun paese, leggermente civile, si sarebbe potuto candidare, dopo 24 anni e decine di finti processi, è l'ago della bilancia di Mattarella. Repubblica lo osanna tutti i giorni. Ha licenziato il giornalista/fotografo sull'albero della villa sarda. Vi scandalizzate per una "giuria popolare"?? Le domande saranno più numerose di quelle per il "portavoce" di Gennari.