venerdì 13 gennaio 2017

Il collega

Per me il collega Professor M. Affronte ha abbandonato il M5S per una serie di ragioni convergenti. La prima è una di convenienza personale: vuole continuare a fare il parlamentare europeo, e con il M5S sentiva il suo mandato in mani altrui, che in qualsiasi momento poteva essergli revocato chiedendo di dare le dimissioni, anche dietro pretesto. Questo perché a differenza di altri parlamentari quei voti presi non sono voti suoi che egli ha portato al suo partito come può essere uno che cura il proprio collegio elettorale o che abbia prestigio o fama personale nazionale o come può essere il personaggio famoso che si candida e ti porta voti. Ha riempito una casella, chiunque avessero candidato sarebbe stato eletto. Possiamo dire "è stato beneficiato", perché i 5 Stelle hanno più voti che persone di qualità in grado di assolvere a ruoli di rappresentanza, Roma, Bruxelles etc., quindi come la Lega delle origini che pensate un po' il personaggio più prestigioso che aveva per candidare a presiedere la Camera era una giovane di 25 appena laureata, si trovano a dover dare fiducia al primo che passa, al meno peggio etc. Inoltre, il 5 Stelle è un partito "padronale" per certi versi, simile a Forza Italia del passato dove il leader conta 1000 volte il più quotato dei dirigenti. Quindi io credo che Affronte sentisse in mano altrui la sua "fortuna", sia che viva la cosa come promozione sociale ed economica sia che la viva come autentico impegno politico per perorare le sue idee. Probabilmente egli si trovava anche in imbarazzo a stare in un partito che non è ben visto presso i media europei e isolato all'europarlamento, quindi ha preferito blindare la sua permanenza presso una componente storica "verdi" che ha idee e ruolo ben precise a tutti note e da tutti apprezzate tranne inquinatori di professione come certe lobby del petrolio, gas, auto, etc. E' chiaro poi che se prendi il primo che passa che faceva con rispetto parlando per fare un esempio il portalettere e lo mandi in un luogo di potere ma lo tieni sotto scopa questo se può si sgancia se capisce come ha capito che le sue fortune chiamiamole per pietà "politiche" sono in mani altrui. Purtroppo i 5 Stelle non hanno modo di piazzarti a dirigere un ente inutile quindi chi viene eletto si tiene stretta la... "scarana", perché sa che dopo quello non c'è niente, pensate a Camporesi che ha avuto stesso opportunismo per me approfittato della notorietà derivata dalla militanza 5 Stelle per farsi 2 giri in consiglio. In più è un partito litigioso dove tutti litigano con tutti e come uno viene eletto gli altri cominciano a fargli i conti in tasca appunto perché non recluta fra notai o industriali ma spesso, scusate, fra spiantati o persone che non hanno trovato una strada nella vita. E appunto questa cosa di essere al servizio del popolo è garantita da uno che sta sopra te: quindi un modello di partito che a me ricorda la Monarchia per i benefici che questo sistema comporta: il monarca è garante del benessere del popolo e revoca gli incarichi se i funzionari a sua discrezione marcano male, comunque queste cose sono tipiche dei "partiti-boom", nonché dei partiti non strutturati, non gerarchizzati, non piramidali, dove c'è un lider maximo e tanti peones ma non una classe dirigente non tanto di valore, ma di esperienza politica, quindi un partito che molti consensi, onestà, buone idee spesso, ma che si deve fare ancora. Problema è che una volta che si uniforma agli altri partiti ne diventa uguale.
nemo pascale