sabato 28 gennaio 2017

Verso casa

Questa sera rientrando a casa alle 20 c'era un ragazzo extracom steso, alla rotonda Centro Studi/Lagomaggio, una rotonda dell'era pre-Gnassi, investito da una grossa Mercedes di chi se la passa evidentemente meglio di lui visto il freddo che faceva girare in bici a quell'ora, lì. Le rotonde sono poco compatibili con moto, cicli, pedoni: incidenti uno dietro l'altro, investimenti, feriti, morti. Una rotonda sul mare: anni addietro non c'erano "le" rotonde, c'era "la Rotonda", ossia quella a tutti nota tipicamente come ha ogni città con lungomari. Colore: era in uso a Rimini l'espressione "battere alla rotonda": ossia prostituirsi, in quanto le prostitute di quegli anni si vendevano lì, in pieno lungomare, alle 9 di sera, anche prima. Va bene... cose vecchie, ebbene da queste pagine si è parlato sovente della fissa del Sindaco per le rotonde, una fissa "ideologica", nel senso che egli non valuta caso per caso, se in quel punto ci stia meglio un semaforo, ci mette una rotonda e basta. Quindi noi possiamo dire che per Gnassi e il suo entourage, tutti gli uomini del presidente, da circa 5,5 anni, la sostituzione dei semafori con le rotonde, che a Rimini inizia con l'ex sindaco Ravaioli e il suo plenipotenziario metà decennio scorso, per Gnassi diventa Ideologia. "Flaminia - Nuova realtà urbana" è la denominazione 10 anni addietro dell'insediamento Le Befane. E una cosa "nuova" spesso anche se non sempre sostituisce un'altra cosa. Personalmente credo che quando un grande gruppo della distribuzione si insedia in una città "acquisti" il pacchetto completo: ossia viabilità inclusa; tanto è vero che questi posti oltre ad essere tutti uguali in ogni parte del mondo o quasi internamente lo sono anche esternamente e la rotonda gioca un ruolo fondamentale perché deve portare senza distrarlo il consumatore dal proprio domicilio al Centro Commerciale. Ed infatti a Rimini passiamo da 1 a 100 rotonde quando arrivano i centri commerciali in pochi anni, piccoli e grandi. Le rotonde non servono soltanto a rendere il percorso verso il supermercato più veloce possibile, hanno una 2nda funzione. La struttura di una città si sedimenta in secoli. Dove ci sono gli incroci o crocicchi o crocevia, lì nascono le attività, non è un caso esempio che gli immobili commerciali "ad angolo" abbiano maggior valore. Non è un caso che dove c'è un semaforo lì nasca un micro-centro commerciale naturale: un tabacchi, una cartoleria, una lavasecco, un'edicola, un bar. No, non troverete negozietti in una rotonda, no! Ebbene io credo che ci sia un disegno non voglio dire "complotto" per aggredire il commercio in ogni sua forma (e quindi direi che gli ambulanti "prorogati" neppure loro si salveranno sul lungo periodo) che non sia nei posti deputati del III millennio appunto i C.Commerciali su questo ci metto la firma che il commercio (terziario) diventerà qualcosa di simile all'Industria già la grande distribuzione sta combattendo per i farmaci ultima ed ultima cosa che non possono e vorrebbero vendere, con ricetta. Quindi destino di piccole città diventare periferie di passaggio città multicentriche come si dice dove i Centri sono Commerciali e secoli di storia sociale cancellati. E noi a Rimini facciamo scuola, ne abbiamo uno enorme, uno più piccolo ed uno nascituro. Più tanti altri, soliti marchi, nei diversi punti della città. Io credo che sia in atto un processo: rendere tutti i lavoratori dipendenti e spostare il commercio nonché il valore degli immobili commerciali in questi luoghi. Le rotonde assolvono a questa funzione: annullare ogni tentativo di fare commercio, la città dev'essere da guardare, passare, ma non toccare. Semplicemente il Centro e il baricentro si spostano altrove. Se pensate che ne hanno fatta una microscopica, assolutamente inutile se non a scongiurare che a chi passa dovendo rallentare venga l'idea di fare due passi in città davanti all'Arco! Cosa ci aspetta nel futuro dunque? Nel futuro per esempio credo che chiuderanno via XX Settembre (o cambieranno il senso di marcia) e i Bastioni al traffico auto, e non rimarrà che qualche decina di parcheggi per il centro e vi sarà caccia spietata a chi sgarra il minuto, e sarà impossibile fare acquisti fuori dai templi della grande distribuzione. Ammesso che questo che pavento sia vero, è legale (') , e se non lo è perché la magistratura non interviene? Be', se si tratta di processi che attengono la politica, la sociologia, l'economia, se non c'è un esposto, se non ci sono reati o non è possibile dimostrarne, se non c'è notizia di reato come si può intervenire sui cambiamenti sociali, può la magistratura vecchia storia sostituirsi alla politica!? In passato a livello accademico c'era l'Urbanistica che si occupava di queste cose un corso di laurea specifico e anche molto severo che per quel che ne so non esiste più e progettava gli spazi urbani, c'è oggi esempio la Geografia Regionale che se ne interessa collateralmente, ma non esiste più l'urbanista che sia in grado di dirti "guarda che se fai quella cosa in quel posto lì, a livello sociale, o di flussi etc. accade questo e quello", una figura oggi vicariata dall'architetto. Ma c'erano anche per allargare la riflessione i termini "padrone", "forza lavoro", "salario", "capitale: queste parole sono obsolete oggi, ma la loro estensione resta valida, e non hanno a differenza di quanto si crede connotazione politica ma scientifica, ossia denotano ancora qualcosa, non sono scomparsi i loro significati, eppure non le sentiremo mai in un telegiornale.
AA